Inps: e se gli immigrati non ci togliessero il pane?
Inps: e se gli immigrati non ci togliessero il pane?
Siamo abituati ad ascoltare frasi del tipo “gli immigrati ci rubano il lavoro” , “ci rubano le pensioni” oppure “vengono qui per approfittare del nostro sistema welfare”. Ebbene i dati emersi dall’ultima relazione annuale dell’Inps, illustrati dal presidente dell’ente Tito Boeri negli ultimi giorni, smentiscono tutto ciò.
Tito Boeri, nella prefazione della Relazione dichiara “c’è una tensione latente fra la forte domanda di protezione sociale alimentata da anni di crisi e cambiamenti strutturali e il timore che i forti flussi migratori in atto possano minare le fondamenta del welfare state. Sono, per lo più, preoccupazioni infondate”.
Inps: e se gli immigrati non ci togliessero il pane?
Parole chiare, che non lasciano adito a nessun dubbio, e preannunciano in modo preciso ciò che i dati dicono in modo estremamente chiaro. Gli immigrati versano ogni anni contributi sociali per un ammontare di 8 miliardi, , ma di questi solo 3 tornano sotto forma di pensioni o altre prestazioni sociali.
Ciò significa che vi è un saldo netto di 5 miliardi di euro, ovvero un vero e proprio tesoretto.
In molti casi i contributi versati dagli immigrati non si trasformano in pensione, spesso per un ritorno di questi nella propria terra di origine. Il che significa che parte delle pensioni dei cittadini italiani sono pagate con i contributi e con il lavoro dei tanto demonizzati immigrati “ruba pane”.
Giorgio Mirando