La mappa dei movimenti separatisti attivi in Europa

Pubblicato il 26 Luglio 2016 alle 12:13 Autore: Redazione
mappa movimenti separatisti in europa

La mappa dei movimenti separatisti attivi in Europa

Nazionalismo, ma anche indipendentismo e rivendicazione della propria identità locale. L’Europa – ma non solo – è piena di movimenti separatisti, sparsi in lungo ed in largo sulla superficie del Vecchio Continente.

Tramite Vividmaps, che riprende una illustrazione pubblicata su Wikipedia, possiamo capire qualcosa in più sulla situazione attuale, dando un’occhiata alla mappa dei movimenti separatisti attivi in Europa.

Prima di analizzare la mappa, va specificato che nell’accezione di movimenti separatisti in questo caso viene inteso non solo l’insieme di quelle formazioni che spingono per una vera e propria scissione dalla madrepatria, includendo quindi anche coloro che chiedono semplicemente una (più o meno grande) autonomia o il riconoscimento ufficiale come minoranza nazionale.

(clicca sull’immagine per una visualizzazione ingrandita)

mappa movimenti separatisti in europa

La mappa dei movimenti separatisti attivi in Europa

 

Osservando la mappa, i Paesi del Vecchio Continente che “soffrono” maggiormente le spinte separatiste sono Regno Unito e Spagna. Oltremanica è un pullulare di movimenti separatisti, da quelli per l’indipendenza di Scozia, Galles ed Irlanda del Nord – dai nazionalisti dell’Ulster a coloro che vogliono l’unificazione con Dublino – passando per forme più diluite di autonomismo sino addirittura ai cosiddetti Londependence, favorevoli ad una Londra più autonoma se non addirittura secessionista dal resto di Albione.

Ricco è il panorama anche in Spagna, con le rivendicazioni provenienti da Catalogna, Asturie, Andalusia, Baleari, Canarie ed altro ancora, senza dimenticare il nazionalismo basco più spinto, rappresentato dall’organizzazione armata dei terroristi dell’ETA.

“Agitazioni” nelle aree di confine si registrano anche in Francia, con il movimentismo di Britannia, Occitania e Normandia, oltre ai sostenitori del nazionalismo basco, senza dimenticare l’autonomismo rivendicato da regioni come Alsazia e Corsica. Nella vicina Germania è impossibile da citare invece il Partito Bavarese, formazione di centrodestra unita alla CSU che rivendica l’autonomia della regione all’interno dell’Unione Europea.

Spostandosi più ad est, risulta scontato citare il separatismo “bellico” in atto nelle oblast ucraine di Donetsk e Lugantsk, così come le fibrillazioni permanenti nell’area dell’ex Jugoslavia, a partire dalla questione relativa al Kosovo, con il riconoscimento de facto dello stato autonomo e le spinte separatiste dell’area settentrionale, che rifiuta di recidere il legame con la Serbia.

E in Italia? Anche qui ce n’è un po’ per tutti, dalle spinte indipendentiste venete e dalle rivendicazioni padane – oscillate negli anni, tramite l’azione della Lega Nord e degli altri partiti separatisti dell’area, da un vero e proprio secessionismo spinto a richieste di una più o meno marcata devoluzione – sino al nazionalismo delle isole, che va dall’indipendentismo sardo a quello siciliano. Senza dimenticare l’atavico problema dell’irredentismo sud tirolese e le sue spinte verso l’unificazione con l’Austria.

(immagini wikipedia)

L'autore: Redazione

Redazione del Termometro Politico. Questo profilo contiene articoli "corali", scritti dalla nostra redazione, oppure prodotti da giornalisti ed esperti ospiti sulle pagine del Termometro.
Tutti gli articoli di Redazione →