Maurizio Belpietro avrà un nuovo giornale
L’ex direttore di Libero Maurizio Belpietro a settembre avrà un nuovo giornale tutto suo. Il progetto è in fase di evoluzione e non si conosce ancora il nome del quotidiano. Secondo la versione online del magazine Prima Comunicazione, la nuova avventura editoriale avrebbe il supporto dall’imprenditore veneto Fabio Franceschi, Presidente e Amministatore Unico di Grafica Veneta, azienda che ha raggiunto 200 milioni di fatturato grazie alla stampa di numerosi best sellers. La missione del nuovo quotidiano, scrive sempre la rivista di settore, sarà quella di attirare un lettorato “conservatore” e “di centrodestra”.
Pansa lascia Feltri e segue Belpietro
Con l’annuncio del nuovo quotidiano, la cui uscita in edicola è prevista per fine settembre, si iniziano a fare anche i primi nomi dei giornalisti che seguiranno l’ex direttore del Tempo, il Giornale, Panorama e Libero. Secondo il Fatto Quotidiano, la prima firma pesante a seguire Belpietro sarà Giampaolo Pansa, grande firma del giornalismo italiano che non avrebbe gradito la nuova linea filo-renziana del nuovo Libero di Vittorio Feltri. In uscita, sempre secondo il giornale diretto da Marco Travaglio, ci sarebbero anche il vicedirettore Massimo De’ Manzoni (che si è dimesso lunedì) e il cronista d’inchiesta Giacomo Amadori, che negli scorsi mesi ha firmato diversi articoli piuttosto pepati sul Giglio Magico renziano (è sua l’inchiesta sui rapporti tra i dirigenti di Banca Etruria e il faccendiere Flavio Carboni).
Libero, Belpietro e le “divergenze” con Angelucci
L’avvicendamento alla direzione del quotidiano di via Majno è avvenut0 lo scorso 17 maggio. L’Huffington Post in quell’occasione aveva parlato di un vero e proprio “licenziamento” di Belpietro per “divergenze con l’editore” Antonio Angelucci, senatore di Forza Italia e re delle cliniche private nel Lazio. Al centro della controversia ci sarebbero state le posizioni anti-renziane del direttore di Libero che ha da sempre criticato aspramente il governo auspicando la vittoria del “No” al referendum di autunno. Tanto che il nuovo direttore Vittorio Feltri è stato indicato da molti come il garante di un nuovo atteggiamento più conciliante con il governo, ancor più dopo l’annuncio del voto favorevole al referendum costituzionale. “Essere favorevoli alle riforme istituzionali, dire che voterò sì al referendum, non significa essere renziani – si era giustificato Feltri in una lunga intervista al Foglio – e comunque meglio renziano che figlio di puttana”.
La linea del nuovo giornale di Belpietro: votare “No” al referendum
Il nuovo quotidiano diretto da Belpietro uscirà appena in tempo per la campagna referendaria di ottobre, visto che con ogni probabilità il referendum sarà fissato per novembre. La linea, su questo argomento, sarà piuttosto chiara ed era già stata introdotta dallo stesso Belpietro nel suo ultimo numero di Libero dello scorso 18 maggio. Un titolone a nove colonne in prima pagina: “Un No contro il pericolo Renzi”.
E poi l’editoriale di commiato con i lettori che recitava così:
Io sono per il No e per un motivo molto semplice: perché la riforma costituzionale su cui gli italiani sono chiamati a pronunciarsi non è equilibrata ma pende tutta a favore di Renzi. (…)Renzi si è fatto una Costituzione su misura, dopo essersi fatto una legge elettorale su misura, con la quale deciderà lui, capo del governo e capo del Pd, chi far sedere a Montecitorio. L’uomo è pericoloso per come gestisce il potere, per come lo occupa e per come lo usa contro gli avversari. Con in mano una Costituzione che gli assegna pieni poteri lo sarà ancora di più. (…)Basta votare No e la dittatura democratica di Renzi non andrà in porto, perché «Se salta il referendum non salta solo il governo. Salto io, e si chiude la mia storia politica». Non l’ho detto io, lo ha detto Renzi. Se lo si desidera, lo si può accontentare.
@salvini_giacomo