Meeting Cl: Salvini critica Mattarella sull’accoglienza
Meeting Cl: Salvini critica Mattarella sull’accoglienza
Non sono piaciute al segretario della Lega Nord Matteo Salvini le parole con cui il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha aperto, ieri, il Meeting per l’amicizia tra i popoli di Comunione e Liberazione a Rimini. “Mattarella anche oggi predica accoglienza, invita a “costruire ponti”, dice che non si può “vietare l’ingresso” agli immigrati.” scrive il leader del Carroccio in un post su Facebook, nel quale attacca duramente il Capo dello Stato. “Buono? No, COMPLICE di scafisti, sfruttatori e schiavisti. L’anno scorso 107.000 italiani (22.000 giovani) sono scappati all’estero per lavorare, ma Mattarella preferisce preoccuparsi dei clandestini. #mattarellaclandestino”, ha poi aggiunto.
“Salvini ha davvero superato il limite con la sua bassa demagogia. L’Italia non ha bisogno di uno ‘sfascista’ delle istituzioni che punta solo a distruggere” ha attaccato, secondo il Corriere della Sera, il dem Stefano Pedica. Anche a via Bellerio c’è stato chi ha tentato di stemperare gli animi: “Mattarella ha detto delle cose condivisibili, che secondo me sono una denuncia dell’inefficienza del sistema europeo ed italiano di gestione dell’immigrazione clandestina” ha detto il governatore della Lombardia, Roberto Maroni.
Meeting Cl: Salvini critica Mattarella sull’accoglienza
Nel discorso che ha aperto, ieri, lo storico incontro agostano organizzato dal movimento ecclesiale fondato da don Luigi Giussani, Mattarella parlato del confronto e dell’accoglienza quale base dell’Italia. “Lo sono sempre naturalmente” ha, poi, affermato sostenendo che “è un gran merito ed è importante quando si riesce nel confronto politico a riconoscere i momenti in cui è necessario essere uniti e trovare momenti di convergenza”.
“Ci vuole umanità verso chi è perseguitato, accoglienza per chi ha bisogno e, insieme, sicurezza di rispetto delle leggi da parte di chi arriva. Occorre severità massima nei confronti di chi si profitta di esseri umani in difficoltà” ha, poi, aggiunto il Capo dello Stato sostenendo che “ci vuole intelligenza e visione per battere chi vuole alla guerra”.
Pur parlando di “portata inedita delle migrazioni”, il Presidente ha invitato gli italiani a non farsi vincere dall’ansia, impedendo che “la paura snaturi le nostre conquiste, la nostra civiltà, i nostri valori”. “Con la nostra civiltà, e senza rinunciare ad essa, sconfiggeremo anche i terroristi”, ha poi proseguito Mattarella.
Non solo immigrazione, però, al centro del discorso del presidente a Rimini. Ampio spazio è stato rivolto anche ai giovani, la cui attitudine “a diventare protagonisti della propria storia costituisce l’energia vitale di un Paese”: per il Capo dello Stato, infatti, “questa spinta vale di più di qualunque indice indice economico o di borsa”. Il cambiamento della società e il progressivo invecchiamento del nostro paese, per Mattarella, rappresentano un rischio per i giovani, perché le loro potenzialità rischiano di essere soppresse. “Tante nuove disuguaglianze stanno emergendo” ha sottolineato l’inquilino del Quirinale, denunciando che “spesso sono proprio i giovani a pagarne il prezzo più alto”.
In questo senso, Mattarella invita a creare “ponti e percorsi di coesione e sviluppo”, evitando ogni tentazione di isolamento. “La tentazione dell’isolamento rischia di pregiudicare anche le grandi opportunità di comunicazione che la scienza ci mette a disposizione – sostiene il Capo dello Stato – sovvertendone la funzione. Basta pensare alla tendenza di molti di collegarsi sul web soltanto a quelli che la pensano come loro, in circuiti ristretti e chiusi”.