Olimpiadi Roma, maggioranza dei romani favorevole
Olimpiadi Roma, maggioranza dei romani favorevole
Si aprono le prime crepe all’interno dell’amministrazione Raggi per quanto riguarda il no alle Olimpiadi di Roma del 2024. Ieri in un’intervista alla Stampa, l’assessore all’Urbanistica, Paolo Berdini, ha fatto una mezza apertura: “Olimpiadi sì ma a certe condizioni. Che le opere non siano il trionfo dell’incompiuto, com’è successo con Expo che è stata una devastazione. Perché, chiusi i sei mesi di circo Togni, non hanno saputo che fare dei 120 ettari urbanizzati a vuoto. Servono opere strutturali che parlino con la città”.
La decisione, dice Berdini, verrà presa in una decina di giorni. “Utilizziamo le Olimpiadi come occasione per dare un nuovo volto alla città. Se sono Olimpiadi che cambiano la vita delle persone e opere che portano benessere, non vedo perché dire di no”.
A favore delle Olimpiadi sembrerebbero essere anche i cittadini romani. Secondo un sondaggio Censis, il 50,2% degli intervistati si è detto favorevole a fronte di un 36,2% di contrari. Se poi venissero messe in campo misure di garanzia contro sprechi o corruzione, anche tra i contrari alla candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024 ci sarebbero numerosi romani disposti a cambiare idea e a dire sì: il sondaggio Censis li quantifica in un 33,2 per cento dei sostenitori del no.
Olimpiadi Roma, Ruocco (M5S): “Costi ricadranno sui cittadini”
Carla Ruocco, deputata del Movimento Cinque Stelle e membro del direttorio del partito pentastellato, avverte però i romani. “Qualsiasi cittadino romano può comprendere che le Olimpiadi non rappresentino la priorità – spiega in un’intervista a Radio Cusano Campus – Bisogna dare un assetto di normalità ai servizi che sono a disposizione dei cittadini, poi pensare ad ospitare milioni di persone attraverso le Olimpiadi, anche perché Roma è una città a vocazione turistica a trecentosessanta gradi, non ha bisogno di un grande evento, deve essere pronta in ogni momento a poter ospitare un grande numero di visitatori provenienti da ogni parte del mondo. Alla fine, poi, i conti economici di questi grandi eventi rimangono sempre nella foschia più totale, anche con EXPO alla fine il grande miracolo tanto auspicato è rimasto fosco dal punto di vista del conto economico, che francamente ha rappresentato poi un grande fallimento. Certi eventi non portano ricchezza ai territori, ma qualcuno li deve finanziare e i costi poi ricadono sui cittadini”.