Referendum Costituzionale, la strategia di Bersani
Pierluigi Bersani non cambia idea. Nonostante l’annunciata retromarcia del premier Renzi (“Sul’Italicum siamo pronti a modifiche”), l’ex segretario del Pd rinnega se stesso e va avanti con la protesta e annuncia, di nuovo, il suo voto contrario al referendum costituzionale. Ma con una postilla non da poco. “Voto no, ma non faccio campagna, il mio voto vale uno. Ai dibattiti o in tv dico come la penso, almeno questo sarà legittimo credo”.
Referendum costituzionale, ecco perchè Bersani non segue D’Alema
Nessun comitato per il No quindi. Bersani ha deciso di non correre dietro a Massimo D’Alema che ha organizzato il suo comitato per contrastare Renzi. La scelta dell’ex segretario democratico è motivata dalla paura di spaccare il Pd che, ufficialmente, segue la linea dettata dal premier. A rivelarlo è La Stampa.
Stasera Speranza e compagni riuniti a conclave decideranno cosa fare ma il loro leader detta la linea: un No, senza fare i Comitati. Il retropensiero – che gira tra i suoi – è che sui territori i dirigenti locali temono il rischio di rotture insanabili nel corpo del Pd un minuto dopo la chiusura delle urne. Quindi calma e gesso. Per questo tiene a chiarire che malgrado «io e Renzi abbiamo due idee diverse di democrazia, perché lui è per la semplificazione estrema», queste due idee «possono convivere in un grande partito: anche perché è un dibattito che c’è in tante parti del mondo». Come a dire non c’è pericolo di scissione, non ce ne andremo se pure vincerà il Sì e verremo messi all’angolo.