Sondaggi USA 2016: la situazione al 20 settembre

Pubblicato il 20 Settembre 2016 alle 11:31 Autore: Emanuele Vena
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Sondaggi USA 2016: la situazione al 20 settembre

Donald Trump continua il suo lento recupero su Hillary Clinton. L’ultima settimana di sondaggi USA evidenzia la risalita del tycoon repubblicano, che punta a rimettere in discussione il maggior numero possibile di swing states, gli Stati in bilico che si riveleranno decisivi per le prossime elezioni americane.

Analizzando la media dei sondaggi USA nazionali, l’ex first lady continua a gestire poco meno di 2 punti di vantaggio sul candidato GOP. A premiarla sono ancora tutti i maggiori e più affidabili istituti demoscopici.

Per quanto riguarda la situazione Stato per Stato, come si può evincere dall’immagine qui sotto, la mappa elettorale mostra pochissime variazioni rispetto a quella della settimana precedente.

(cliccate sull’immagine per ingrandire ulteriormente)

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Sondaggi USA 2016: Trump avanza

Donald Trump aumenta leggermente il suo potenziale di bottino di Grandi Elettori, passando da 190 a 192. Ad aggiungersi al suo carniere sono – al momento – i due collegi distrettuali in bilico in Maine e Nebraska, che nelle ultime settimane sembrano aver intrapreso un trend decisamente favorevole al GOP. Importante dal punto di vista simbolico sarebbe il successo nel distretto del Maine, stato notoriamente democratico.

Ma nonostante il computo totale della sfida contro la Clinton non abbia subito particolari stravolgimenti, qualcosa – in particolar modo negli swing states – bolle in pentola.

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Sono 4 gli Stati in cui sembra più evidente il trend pro Trump dell’ultima settimana. In due di questi – Ohio ed Iowa, che rappresentano veri e propri swing states per eccellenza – Trump prova a mettere in discussione il tradizionale grande equilibrio, mettendo tra sé e la Clinton punti importanti. In particolar modo, l’ultimo sondaggio condotto dall’affidabile Monmouth University attribuisce al miliardario repubblicano ben 8 punti di vantaggio in Iowa. In Ohio, la media dei sondaggi vede Trump con 1-2 punti di vantaggio, un gap ovviamente risicato ma comunque ribaltato rispetto a qualche settimana fa.

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Lo Stato che maggiormente fotografa la risalita di Trump è però il Nevada. Considerato ormai quasi nelle mani della Clinton sino a 15 giorni fa, ora risulta completamente in discussione, con i due candidati separati ormai da pochi decimi. Anche qui è l’ultima rilevazione condotta da Monmouth – oltre a quella di Marist – a certificare la crescita del tycoon.

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In aggiunta a ciò, Trump sembra ormai pronto ad ipotecare il Missouri, Stato inizialmente in discussione ma ormai sempre più “rosso” repubblicano, con distacchi ormai superiori ai 5 punti.

Nonostante tutto ciò, la Clinton conferma i suoi 272 Grandi Elettori – tra safe states e Stati quasi sicuramente dem – ovvero 2 in più della maggioranza assoluta. Ma la conferma di un trend pro Trump non può che agitare l’ex first lady: da questo punto di vista, la messa in discussione del Nevada è un segnale che non potrà essere sottovalutato, con Trump pronto a mettere nel mirino anche Colorado e New Hampshire, per provare a coronare una clamorosa rimonta.

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L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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