Migranti: i paesi che hanno eretto un muro
Migranti: i paesi che hanno eretto un muro
Su Radio Free Europe una mappa interattiva, realizzata da Carlos Coelho sulle base delle ricerche di Deana Kjucka e Diana Munasipova, che mostra tutti i paesi europei che hanno alzato una barriera o hanno inasprito i controlli alle frontiere in seguito all’aggravarsi dell’emergenza migratoria negli ultimi 18 mesi circa. In totale, sono 6 gli stati europei che hanno un “muro”: Bulgaria (al confine turco), Ungheria (confine con Serbia e Croazia), Slovenia (confine con la Croazia), Macedonia (confine con la Grecia), Austria (costruzione in corso al confine con l’Italia) e Francia (costruzione in corso a Calais).
Migranti: i paesi che hanno eretto un muro
Agli inizi del 2015, pressata da Bruxelles, la Grecia cominciò a identificare, registrare, prendere le impronte di rifugiati e migranti che volessero attraversare la barriera – lunga 12 chilometri e mezzo – che già nel 2012 era stata costruita al confine con la Turchia.
Una barriera simile, alta ben sei metri, è presente nelle exclave spagnole in Marocco di Ceuta e Melilla.
La scorsa estate, anche la Bulgaria si è dotata di una simile recinzione, anche se poco più bassa (4,5 metri), al confine con Ankara. Nell’agosto 2015, l’Estonia ha votato per la costruzione di un muro alla frontiera con la Russia, ufficialmente, ha il compito di “proteggere” l’area Schengen: secondo le previsioni verrà ultimata nel 2018.
Giusto un anno fa, la Germania imponeva controlli al confine austriaco mentre l’Austria faceva la stessa cosa al confine con Slovenia e Ungheria così come la Slovacchia che cominciò a presidiare le frontiere con Austria, Ucraina e Ungheria. Nel frattempo Budapest terminava il proprio “muro” al confine con la Serbia. A ottobre, invece, venne terminata la barriera tra Ungheria e Croazia. Il mese successivo la Slovenia ultimò una barriera al confine con la Croazia. Nel frattempo, la Norvegia imponeva controlli alla frontiera con la Svezia (solo nel 2016, Stoccolma ha introdotto una procedura simile al confine con la Danimarca che, a sua volta, monitora gli ingressi al confine con la Germania), mentre la Macedonia costruiva una recinzione alta 3 metri al confine con la Grecia.
Lo scorso novembre, sulla scia degli attentati di Parigi, anche la Francia inaugurò i controlli alle proprie frontiere (seguita a ruota dal Belgio). Pochi giorni fa, è cominciata la costruzione – finanziata in parte da Londra – di un “muro” in cemento armato a Calais, vicino alla tendopoli cinicamente soprannominata “The Jungle”: la barriera dovrebbe impedire ai migranti di entrare nel porto cittadino e quindi di imbarcarsi illegalmente verso il Regno Unito.