Renzi all’Arena: “Non vengo per campagna Sì al referendum costituzionale”
Renzi all’ Arena:”non vengo a fare campagna per il si”
Il premier Matteo Renzi continua la sua campagna referendaria per il si, nonostante affermi in diretta – all’ Arena di Massimo Giletti – che “non è lì per questo”. Intervista senza patemi per il segretario PD che monopolizza la scena, facilitato dalla pacatezza del conduttore.
Renzi all’ Arena: fuori gli ospiti, da Castamagna a Gasparri.
Nessun ospite della puntata ha potuto confrontarsi direttamente con il premier. Tra i presenti, Luisella Castamagna (del Fatto Quotidiano), Maurizio Gasparri e Pina Picierno. Il conduttore del programma, Massimo Giletti, si è incaricato personalmente di intervistare il leader democratico. Nessun accenno, durante l’ intervista, al ricorso di M5S e SI per l’ illegittimità della domanda referendaria.
Renzi: “questa riforma è un inizio”
Il presidente sembra a suo agio nell’ Arena di Giletti che, distintamente dall’ intervistato, sembra molto più impacciato e poco incisivo. L’ intero incontro è dedicato al referendum, nonostante Matteo Renzi assicuri: “non sono qui per fare campagna per il sì, ma per dire le cose come stanno”. Il discorso si centra sulla possibilità di far risparmiare icittadini e scaricare una parte dei costi istituzionali dalle casse statali. Il primo ministro afferma di venire da una famiglia umile, e che ogni “mille lire risparmiate sono mille lire guadagnate”. Nessun accenno, da parte di Giletti, alle note controversie giudiziarie dell’ impresa di famiglia. Il premier ha assicurato che questa riforma costituzionale non è altro che un inizio, e che questa sia necessaria per tornare a crescere, ben più del +1% previsto per il 2017.
Renzi: “sbagliato personalizzare il referendum, ma fu per principio di buon senso”
Giletti prova a mettere in difficoltà il segretario del PD, chiedendo se la scelta di personalizzare il referendum non fosse stata azzardata. L’ ospite conferma che è stato un errore. Ciò nonostante, poco dopo (verso la fine della prima parte dell’ intervista) ha affermato che la personalizzazione del referendum “fu per principio di buon senso“. Se il cittadino votasse per una questione di antipatia o simpatia verso la persona di Renzi – ha spiegato il premier – verrebbe meno l’ essenza della riforma che si centra nella sburocratizzazione delle istituzioni, nell’ abolizione delle province e il superamento del bicameralismo perfetto. Giletti perde l’ occasione per chiedere delucidazioni sulla richiesta di illegittimità della domanda, avanzata da M5S e SI.
Renzi: “se vince il ‘No’, non cambia nulla”
Alla domanda di Giletti a cosa cambierebbe in caso di vittoria del ‘No’, il segretario Dem afferma languidamente che “non cambierebbe nulla”: si manterrebbe inalterato l’ attuale status quo e che sarebbe praticamente impossibile proporre, nel breve periodo, un ridimensionamento dei costi della politica, delle istituzioni, una riduzione del numero dei parlamentari e una ottimizzazione nella distribuzione delle risorse statali. Glissa sull’ eventuale crisi di governo che si potrebbe aprire in caso di vittoria del ‘no’. Direttamente collegato ad esso, è il tema della spaccatura con la minoranza dem – capitanata da Bersani – che spingerebbe per il “gran rifiuto” alla riforma costituzionale. La risposta di Renzi è che “Bersani ha votato per tre volte si alla riforma, dopo essere passata per varie università, tra le due camere del parlamento a più riprese”. Anche in questo caso Giletti evita qualsiasi riferimento alla legge elettorale dell’ Italicum, il gran pomo della discordia tra bersaniani e renziani.
Giletti rinunciatario. Incontro senza difficoltà per Matteo Renzi
L’ intervista nell’ Arena di Giletti è risultata una chiacchierata informale in cui non è stato possibile segnalare nessuna domanda incisiva e ficcante da parte del suo anfitrione, che lascia gestire il “timing” dell’ intervista al suo ospite. Nonostante Renzi abbia dichiarato di essere andato all’ Arena senza intenzione di fare campagna elettorale, ma informare sui contenuti del referenudm, avrebbe potuto cercare un dibattito anche con i suoi oppositori, affinchè venissero mostrate entrambe le prospettive. Renzi continua la sua campagna per il ‘Sì’, offrendo una prestazione mediatica importante, facilitato dall’ assenza di una qualsivoglia opposizione e da un Giletti sottotono.