Sondaggi USA 2016: la situazione all’11 ottobre
Sondaggi USA 2016: la situazione all’11 ottobre
Hillary Clinton mette all’angolo Donald Trump. Questo potrebbe essere il sunto dell’analisi delle poche – ma decisive – variazioni occorse nel trend dei sondaggi USA dell’ultima settimana in vista delle elezioni presidenziali dell’8 novembre.
In attesa di valutare più compiutamente sia gli effetti del video sessista che ha visto implicato il tycoon repubblicano (e che ha messo in subbuglio un establishment repubblicano mai troppo innamorato di Trump) sia del secondo duello tv tra i 2 candidati – andato in scena domenica notte – si può notare come l’ex first lady stia provando ad ipotecare la corsa verso la Casa Bianca.
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Innanzitutto, il trend dei sondaggi svolti sul piano nazionale vede la Clinton incrementare il proprio vantaggio su Trump, un gap che ora consta di 5-6 punti, sia nell’analisi di un duello a 2 sia comprendendo i principali candidati minori (come il libertariano Gary Johnson e la verde Jill Stein).
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Sondaggi USA 2016: poche ma decisive variazioni
Un distacco che trova riscontro anche nell’analisi dei sondaggi USA condotti negli swing states, gli Stati più in bilico che potrebbero orientare in maniera decisiva l’esito delle elezioni presidenziali.
Sono appena 3 le variazioni degne di rilievo: Arizona, Pennsylvania ed Ohio. Di queste, sebbene le prime due non cambino il trend di fondo – che vede avanti rispettivamente Trump in Arizona e Clinton in Pennsylvania – le oscillazioni starebbero in realtà premiando l’ex first lady.
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In Arizona, per esempio, alcuni degli ultimi sondaggi condotti – come per esempio quello dell’Emerson College – vedono nuovamente far capolino l’ex first lady, dopo settimane di dominio incontrastato di Trump. Tuttavia, la gran parte dei sondaggi continua a dare il candidato GOP avanti, ragion per cui la tendenza di fondo resta – seppur in calo – a favore del tycoon.
Viceversa, in Pennsylvania il vantaggio a favore della Clinton potrebbe presto diventare incolmabile. Gli ultimi sondaggi sembrano incoronare definitivamente l’ex first lady: l’affidabile Marist College, per esempio, le assegna un vantaggio di ben 12 punti su Trump. Un gap che – se confermato nelle prossime settimane – potrebbe addirittura far uscire prima del previsto la Pennsylvania dalla ristretta lista di swing states, spostandola in quella dei safe states (cioè sicuri, salvo clamorosi ribaltoni) democratici.
Simbolicamente – ma non solo – risulta però ancor più importante il recente trend che riguarda l’Ohio, lo swing state per eccellenza, vinto ininterrottamente dal 1960 in poi dal candidato che poi avrebbe conquistato la Casa Bianca. Le ultime rilevazioni di Monmouth, Ipsos e YouGov sembrano concordi nel vedere avanti la candidata dem, con un vantaggio che oscilla tra i 2 ed i 4 punti. Uno smacco per Trump, che stando all’analisi dei sondaggi delle ultime settimane sembrava potesse affermarsi di misura nello Stato del midwest.
Si era detto di “poche” ma “decisive” variazioni. Il “poche” è confermato dalla mappa elettorale aggiornata Stato per Stato, che non presenta alcuna variazione di fondo, con Clinton stabile a 272 Grandi Elettori – tra safe states dem e tendenzialmente dem – e Trump a 198, con 68 Grandi Elettori ancora in bilico.
Tuttavia, quel movimento di fondo registrato negli ultimi giorni potrebbe dar luogo a variazioni “decisive”. Una Pennsylvania sempre più democratica vorrebbe infatti dire (per la Clinton) avere la certezza di assicurarsi un prezioso quanto cospicuo bottino (20 Grandi Elettori), strappandolo così al tycoon GOP, un aspetto oltremodo confortante se si considera come all’election day manchino ormai appena 4 settimane.
Al tempo stesso, il valore simbolico dell’Ohio – oltre che sostanziale, in virtù dei 18 Grandi Elettori che mette in palio – e un trend nuovamente a favore della Clinton potrebbero distruggere definitivamente qualsiasi sogno di presidenza da parte di Trump. Il tutto in attesa dell’ultimo duello tv, previsto per il 16 ottobre.