Spagna, Gürtel: nel polverone anche due ex-ministri di Aznar
Spagna, Gürtel: nel polverone anche due ex-ministri di AznarIl maxi-processo della “trama Gürtel” (nome che deriva dalla traduzione in tedesco del principale indagato, Francisco Correa) involucra sempre più esponenti di spicco della politica iberica. Gli ultimi due, in ordine di tempo, il ministro per lo sviluppo e il ministro per l’ambiente del periodo di Aznar. A fare i nomi è lo stesso super-indagato e primo grande responsabile della trama di maxi-corruzione, attiva per almeno un decennio (dal 1999 al 2009).
Spagna, Gürtel: Correa e la sua stretta relazione con il Partido Popular
Il “Don Vito” di Spagna, Francisco Correa, durante le prime dichiarazioni rilasciate al principio del più grande processo giudiziale della storia del Paese, affermò “di aver passato più tempo in Calle Genova (sede del PP di Madrid) che nel suo ufficio”. L’assidua frequenza con cui Correa visitava la sede era dovuta alla buona relazione che aveva con il segretario dell’epoca, José María Aznar. Di fatto, Correa era tra gli invitati d’onore al matrimonio della figlia di Aznar. Ciò nonostante, chi accusa Correa non è l’ex-presidente, bensí i ministri di “fomento” (sviluppo) e “medioambiente” (ambientale). Attraverso i due ministeri, Correa si comprometteva a pagare una percentuale dei lavori affidati alle sue molteplici imprese (spesso per conto di prestanome) a cambio della concessione dell’appalto. Lo stesso Correa assicurò, in sede giudiziale, della sua stretta relazione con l’ex-tesoriere del PP, Luís Bárcenas. Il possibile finanziamento illegale del Partido Popular potrebbe provenire dalla relazione tra Correa e Bárcenas.
Il PP assicura che “la Gürtel rappresenta il passato”
Dopo le prime dichiarazioni di Francisco Correa, arriva repentina la risposta del partito. Soraya Sánchez de Santa María (portavoce dell’attuale governo in funzione) assicura che “la trama Gürtel appartiene al passato, e si auspica che la cronaca giudiziaria non influisca sulla formazione di un secondo governo di marca Rajoy (PP)”. Il Partido Popular fa quadrato attorno al suo leader, difendendolo (come possibile) dagli attacchi di Podemos e una parte del PSOE. L’idea ventilata nelle ultime ore in Calle Ferraz (sede del Partito Socialista) è quella di permettere un governo di minoranza PP, forzando l’assenza di undici congressisti e confermando il “No” a Rajoy. Considerando le assenze, si abbasserebbe il quorum per convalidare l’investitura. Con undici congressisti del “No” in meno, Rajoy avrebbe i numeri necessari per poter essere ri-eletto presidente (dopo 300 giorni di governo in funzione).Ma la Gürtel è sempre lì, pronta a far saltare il banco da un momento all’altro.