Spagna: Rajoy presidente, adesso l’Europa aspetta i tagli
Spagna: Rajoy presidente, adesso l’Europa aspetta i tagli
Mariano Rajoy non avrà nemmeno il tempo di formare il suo nuovo team di governo, che già dovrà pensare a tagli da 5,5 miliardi. Il disavanzo previsto per il 2017 va assolutamente rivisto, secondo Bruxelles. Fino ad ora, con un esecutivo senza pieni poteri, il bilancio non poteva essere rivisto nel dettaglio. Adesso, il presidente Rajoy non ha nessun alibi. L’Europa attende impaziente. La missiva – spedita anche all’Italia per lo sforamento dello 0,1% – è arrivata. Il PP dovrà fare tagli alla spesa pubblica , aumentare le tasse o cercare una “via di mezzo”. Per farlo, dovrà ottenere l’appoggio (o l’astensione) del partito socialista. Il PSOE – dopo aver concesso l’astensione per far governare la destra – è in caduta libera nei sondaggi. Rischia di essere sorpassato anche dall’alleato principale del PP, Ciudadanos, e passare da seconda a quarta forza politica nazionale.
Spagna: le prime sfide di Rajoy
Il presidente Mariano Rajoy Brey si prenderà pochi giorni di riposo. Giorni necessari per poter riflettere e scegliere i nuovi ministri che lo accompagneranno durante questa legislatura. Il Partito chiede uno “svecchiamento” e la nomina di nuovi elementi. Persone giovani che possano dialogare con PSOE e Ciudadanos. Governare in minoranza significa dover scendere continuamente a patti. La ricerca del consenso non è solo auspicabile ma necessaria. Rajoy deve tenerlo a mente. Sarà la legislatura più incerta della storia democratica spagnola, e si chiedono a sforzi a tutte le parti in gioco.
Spagna: Ciudadanos unico alleato affidabile del PP. Il PSOE è in crisi. Contrari ERC, Compromis e Unidos Podemos
Dalla sessione di investitura del 29 ottobre, risalta la affidabilità del partito di Albert Rivera (Ciudadanos) nel suo appoggio al partito di governo. Il gruppo dell’avvocato catalano è abbastanza numeroso e sarà la “stampella” del PP. Il PSOE è spaccato al suo interno. La maggioranza sembra appoggiare il PP, ma una piccola minoranza di deputati si è opposta alla candidatura di Rajoy (andando contro la linea di partito). Allo stesso tempo, l’ex segretario generale del partito (Pedro Sánchez) ha lasciato il suo seggio. Sánchez chiede nuove elezioni per la segreteria. La base socialista sembra essere dalla sua parte, e già abbiamo assistito a manifestazioni in suo favore. Infine, i gruppi più di sinistra – come ERC, Compromis e Unidos Podemos – hanno attaccato frontalmente i socialisti, rei di aver “tradito la sua base elettorale”. Tra gli interventi più impattanti, c’è quello di Gabriel Rufián (ERC). In più di una occasione, il leader di Esquerra Republicana è stato subissato di fischi da parte dei socialisti. Infine, Pablo Iglesias – leader di Podemos – ha augurato un “felice epilogo” a Mariano Rajoy, che sia il più indolore possibile.