Leopolda, Renzi attacca la vecchia classe politica e la minoranza Pd
Leopolda, Renzi attacca la vecchia classe politica e la minoranza Pd. “Referendum centrale per l’Italia”
Mancano solo 28 giorni. Lo ha ripetuto più volte dal palco della Leopolda di Firenze il premier Matteo Renzi. 28 giorni al referendum costituzionale, 28 giorni per cambiare il Paese. Il presidente del Consiglio ha invitato i presenti a formare nuovi comitati per il Sì per convincere i tanti indecisi. Il segretario del Pd poi ha attaccato frontalmente gli avversari politici. Nessuno escluso. “Con il referendum costituzionale – ha detto Renzi – siamo ad un bivio, è il derby tra passato e futuro, tra cinismo e speranza, tra rabbia e proposta, tra nostalgia e domani”.
Leopolda: Renzi attacca gli avversari politici
“Per i sostenitori del No il 4 dicembre è l’ultima occasione per ritornare in pista e difendere i vecchi privilegi – ha tuonato Renzi dal palco –. Non ve lo consentiremo perché il futuro non è vostro: il futuro è dei nostri figli”. Rispolverando le vecchie tesi sulla rottamazione del passato, il premier ha attaccato Massimo D’Alema, Silvio Berlusconi, Renato Schifani, Roberto Calderoli. Ha usato l’ironia, invece, per Beppe Grillo e il Movimento 5 Stelle: “Grillo ha detto che non ha studiato la riforma. Gliela ha spiegata Di Maio che non l’aveva capita”. E ancora: “L’Italia è una e indivisibile. Il popolo italiano non è diviso. E’ divisa classe politica. Quelli del No non hanno un’idea condivisa”. Renzi ha poi attaccato alcuni giornalisti “bravi solo a parole, incapaci di sostenere lo sguardo durante un confronto”. Il riferimento è a Marco Travaglio e al dibattito televisivo durante la trasmissione Otto e 1/2.
Leopolda: il 2017 sarà un anno decisivo per l’Italia
Renzi ha deciso di partire delle elezioni americane per introdurre il ruolo dell’Italia nel panorama internazionale. “Che cosa sta accadendo nel mondo? In Olanda il populismo è il primo partito. Che cosa succederà in Francia nelle prossime elezioni? Bisogna ridare un ruolo centrale all’Italia. Il nostro 2017 – ha proseguito Renzi – potrebbe essere un anno meravigliosamente difficile ma meravigliosamente bello: l’anno della svolta per l’Italia e l’Europa, a partire dall’appuntamento del 25 marzo 2017. A quell’appuntamento volete arrivarci con un’Italia delle idee o con un ‘governicchio tecnicicchio‘? Con un’Italia che guarda all’Europa o a classe dirigente politica che non può che continuare a fallire?”.
Leopolda: centralità del prossimo G7
Il premier ha poi ribadito la centralità del prossimo G7, che si svolgerà a Taormina il prossimo 26 e 27 maggio. “Abbiamo tolto il G7 da Firenze e abbiamo deciso di portarlo in Sicilia per far sentire agli statisti europei l’emozione della nostra terra. Abbiamo fatto una riforma sulla legge sul cinema perché dalla cultura si può ripartire. La Pompei di oggi è la nostra risposta. E’ questo che portiamo al prossimo G7 – ha detto Renzi -, non l’Italia come palude”.
Leopolda: un pensiero ai terremotati
“A tutti gli sfollati vorrei andasse il primo pensiero non solo della Leopolda ma di tutti gli italiani – ha concluso il premier –. Non basta rispondere all’emergenza e se vogliamo essere coerenti e non utilizzare il terremoto come set di grande show, dobbiamo mettere in atto una politica di prevenzione”.