Proteste Hong Kong: 3 date fondamentali per capirle
Proteste Hong Kong: 3 date fondamentali per capirle
Dal passaggio alla Cina (dopo anni di dominio coloniale inglese) avvenuto nel 1997 fino ad arrivare agli episodi dei giorni nostri, le 3 date fondamentali per capire i motivi che hanno portato all’apice dello scontro politico il rapporto tra la regione autonoma di Hong Kong e il governo di Pechino. Un amore, in realtà, mai decollato.
Proteste Hong Kong: 3 date fondamentali per capirle
1 Luglio 1997
Il primo Luglio del 1997 Hong Kong passa sotto la sovranità cinese dopo che, nel 1984, Cina e Gran Bretagna effettuarono una dichiarazione congiunta con la quale si disponeva il trasferimento della piccola regione. Il trasferimento si poteva realizzare solamente ad una condizione: Hong Kong avrebbe dovuto essere governata come una regione amministrativa speciale, con proprie leggi e con un alto grado di autonomia rispetto al governo di Pechino. Le libertà politiche presenti nella condizione e rivendicate dai cittadini di Hong Kong non sono mai state riconosciute in pieno e questo è alla base dei primi dissidi con la Cina.
26 Settembre 2014
Una tra le libertà che il governo cinese avrebbe dovuto garantire è alla base della protesta iniziata il 26 settembre del 2014 e definita “Umbrella revolution“. Quello che i manifestanti richiedevano è il diritto di scegliere i propri candidati per le successive elezioni del 2017: infatti, nonostante gli abitanti di Hong Kong avessero diritto di votare liberamente, da Pechino fecero sapere che la rosa dei candidati sarebbe stata prima sottoposta ad un accurato controllo da parte del governo cinese. La richiesta dei manifestanti altro non è che la realizzazione di parte dell’accordo tra Cina e Gran Bretagna del 1984 ,nella quale si prevedeva l’autonomia politica e legislativa di Hong Kong. Infatti gli slogan della protesta furono indirizzati principalmente alla richiesta di libere elezioni senza interferenze e alle dimissioni del governo cinese. I manifestanti, per lo più giovani studenti, hanno occupato per giorni le principali piazze e strade.
6 Novembre 2016
La notizia di un decreto senza precedenti da parte del governo cinese con il quale due parlamentari indipendentisti di Hong Kong sono stati privati dei loro seggi, ha fatto scattare una manifestazione di protesta nella città. Il giornale controllato dal Partito Comunista ha definito i manifestanti prima come dei pericolosi estremisti politici per poi rincarare la dose sostenendo che il decreto del governo è stato indispensabile per eliminare gli elementi di indipendenza che avrebbero potuto rappresentare una minaccia per la stabilità della Cina. La risposta è arrivata non solo dal gruppo pro-democrazia di Hong Kong che ha definito questa decisione come un pericoloso attentato alle libertà e ai diritti di tutti i cittadini della piccola regione ma anche direttamente dal Regno Unito che in un comunicato stampa governativo ha espresso preoccupazione per ciò che riguarda i rapporti tra Cina ed Hong Kong. Questa situazione di crisi, sin dalla protesta del settembre 2014, è riuscita a mobilitare gran parte delle nuove generazioni (Millenials) le più sensibili ai problemi di autonomia e indipendenza dalla Cina.
Michele Mastrulli