Ecco perchè la minaccia di Salvini non preoccupa il sindaco di Venezia Brugnaro
Ecco perchè la minaccia di Salvini non preoccupa il sindaco di Venezia Brugnaro
Nell’ultimo fine settimana, l’alleanza tra Forza Italia e Lega Nord è stata messa a dura prova da diversi eventi: la caduta del sindaco padovano Massimo Bitonci buttato giù dagli alleati azzurri, le parole di Stefano Parisi contro Matteo Salvini e non ultimo l’annuncio del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro che voterà Sì al referendum costituzionale.
Proprio la decisione del primo cittadino della città lagunare ha fatto mandare su tutte le furie il leader del Carroccio che lo ha minacciato senza mezze misure in un’intervista a Il Gazzettino: “Ne parlerò con i veneti in settimana, ma il mio pensiero è che se il sindaco Brugnaro dice che la riforma costituzionale fa schifo ma vota sì, bhe, allora lo faccia senza la Lega”.
Brugnaro: “Non ho paura”
A lui ha replicato subito Brugnaro. “Mi dispiace se Salvini è arrabbiato, ma credo non ci siano i motivi per minacciare conseguenze sulla giunta a Venezia per quella che è una mia posizione personale sul referendum costituzionale”. “Paura non ne ho, mi pare evidente – aggiunge – Mi spiacerebbe che le cose venissero complicate dalla partigianeria partitica. Io sono un uomo libero. Sono da sempre confindustriale, filo-governativo e a favore delle riforme. La riforma ha tanti punti che non convincono, posso essere d’accordo con Salvini e con quanti la criticano. Ma intanto si comincia a cambiare. In Italia ci si dovrebbe poter ascoltare, e sul referendum il voto dovrebbe essere libero. Dobbiamo modernizzare il Paese, poi dopo il voto ci si dà la mano”.
Come però riporta il giornale “La Nuova di Venezia e Mestre“, quella di Salvini è una minaccia “spuntata”.
A differenza di quanto avvenuto per Bitonci a Padova, a Venezia infatti il sindaco gode di una maggioranza amplissima in Consiglio comunale e i due voti in meno dei consiglieri della Lega non cambierebbero molto. Per quanto riguarda la giunta, poi, va ricordato che il vicesindaco e assessore al Patrimonio Luciana Colle è un indipendente presentata dalla Lega e dunque non è scontato che obbedirebbe al «diktat» di Salvini.