Commissione Ue, Cameron insiste: no a Juncker
Un articolo che assomiglia più a una lettera aperta con un destinatario preciso: la cancelliera tedesca Angela Merkel. Il premier britannico David Cameron prende carta e penna e sceglie la stampa internazionale per ribadire il suo secco no all’ipotesi che sia Jean-Claude Juncker ad assumere la carica di presidente della Commissione europea.
Il calo nell’affluenza nel corso delle elezioni europee, l’avanzata dei partiti euroscettici e l’indebolimento che la maggior parte dei partiti tradizionali hanno riscontrato è l’effetto di una politica comunitaria sbagliata, ha scritto Cameron: “Gli elettori hanno mandato un chiaro messaggio: sono delusi per come l’Europa sta lavorando. Vogliono cambiamenti affinché l’Europa si concentri su quello che sta loro più a cuore: crescita e lavoro. I risultati delle elezioni dovrebbero essere un campanello d’allarme per i leader di tutta Europa. Il futuro dell’Unione europea è in gioco”.
Cameron ha parlato anche della possibilità che la Gran Bretagna esca dall’Unione europea: “La posizione inglese è chiara: vogliamo che l’Ue abbia successo, che sostenga la libertà, la pace e la democrazia nel Continente e che porti prosperità”. Come farlo? Con un’Unione europea “più aperta, orientata verso l’esterno, flessibile e competitiva”.
Ma il nodo da sciogliere è quello della leadership: un braccio di ferro che vede Gran Bretagna, Svezia e Olanda contrarie alla nomina di Jean-Claude Juncker, il candidato del Partito Popolare Europeo su cui ufficialmente Angela Merkel continua a puntare. Un rebus da risolvere entro un paio di settimane, entro il vertice europeo del 26 e 27 giugno. Per il primo ministro britannico ci vuole una “leadership coraggiosa – persone pronte ad ascoltare le preoccupazioni degli elettori e ad affrontare le sfide che l’Europa ha davanti”. E quell’uomo, secondo Cameron, non è Juncker.
Cameron contesta anche il metodo della scelta, ricordando che secondo i trattati la nomina del presidente della Commissione europea spetta ai capi di governo, che propongono un nome sul quale poi gli eurodeputati si esprimono. Ed è su questo punto che Cameron riserva il suo affondo più duro: c’è chi sostiene che “i cittadini europei hanno scelto Jean-Claude Juncker” ma per il premier britannico “coloro che hanno votato lo ha fatto per scegliere il loro deputato, non il presidente della Commissione. Juncker non si è candidato in nessun paese e non è stato eletto da nessuno”.