Referendum costituzionale, gli scenari apocalittici evocati dai quotidiani finanziari
I quotidiani finanziari più importanti del mondo dipingono scenari apocalittici se il prossimo 4 dicembre dovessero trionfare i No al referendum costituzionale.
Secondo il condirettore del Financial Times, Wolfgang Münchau, “il 5 dicembre l’Europa potrebbe svegliarsi con l’immediata minaccia della disintegrazione”. A portare l’Italia fuori dall’Euro non sarà solo il risultato del referendum europeo, ma i problemi strutturali dell’economia italiana. “Da quando l’Italia nel 1999 è entrata nell’euro – scrive Münchau – la sua produttività totale è stata di circa il 5% dove Germania e Francia hanno superato il 10%. La seconda causa dell’uscita dall’Euro dell’Italia è da iscrivere al fallimento dell’Ue nel tentativo di costruire un unione economica e bancaria efficiente dopo la crisi dell’eurozona del 2010-2012 e di imporre, invece, (solo) l’austerity”.
“La combinazione di questi due fattori sono la più grande causa dell’esponenziale crescita del populismo in Europa” che per Munchau ha in Italia tre partiti ora d’opposizione, tutti a favore, seppur in modo diverso, dell’uscita dall’euro. Cita i Cinque Stelle, Forza Italia e Lega.
“L’importanza del referendum (italiano) è data dal fatto che può accelerare il percorso verso l’uscita dall’Euro. Se Renzi perderà, ha detto che si dimetterà, portando al caos politico. Gli investitori potrebbero concludere che i giochi sono finiti (per l’Italia) e il 5 dicembre l’Europa potrebbe svegliarsi con l’immediata minaccia della disintegrazione” scrive Münchau.
A minare l’integrità dell’Europa non ci sarebbe però solo l’Italia, ma anche la Francia. “La probabilità della vittoria alle elezioni presidenziali francesi di Marine Le Pen non è più un rischio remoto. E se dovesse vincere, la signora Le Pen ha promesso un referendum sul futuro della Francia nell’Ue. Se questo dovesse portare alla ‘Frexit’ (l’uscita dall’Ue di Parigi come la Brexit), l’Unione europea sarebbe finita il giorno dopo e così l’euro”.
Secondo Münchau, l’uscita combinata dall’Euro di Italia e Francia innescherebbe “il più grosso default della storia. I detentori dei titoli del debito pubblico italiano e francese vorrebbero essere pagati in lire e franchi e perderebbero molto del loro valore”. Non solo. “Visto che le banche non debbono conservare capitale sufficiente per coprire il valore dei titoli dei loro Stati, le loro perdite potrebbero portare molte istituti di livello continentale alla bancarotta“.
Referendum costituzionale, WSJ: “Meglio governo tecnico se vince il No”
Tesi condivisa anche dal Wall Street Journal. Secondo gli editorialisti Riva Gold e Giovanni Legorano, dopo la Brexit e Trump, un eventuale esito negativo della consultazione porterebbe a una caduta dei titoli bancari italiani e a un ulteriore indebolimento dell’euro. “Il referendum si è trasformato in un voto di fiducia sulla capacità del governo Renzi di rilanciare l’economia”, sottolinea il Wsj, citando poi Wolf von Rotberg, analista economico di Deutsche Bank, secondo cui l’esito referendario “servirà a impostare il tono per il 2017 sul clima politico e gli investimenti in Italia e in Europa”.
Referendum costituzionale, le ricette anti crisi dei quotidiani
Entrambi i quotidiani finanziari individuano una personale soluzione alla crisi.
Per il FT, “se fossero adottate immediatamente una serie di decisioni e nella giusta sequenza. il rischio di una crisi sarebbe allontanato. Per prima cosa Merkel dovrebbe accettare ciò che ha finora rifiutato: una road map verso una piena unione fiscale e politica. Dovrebbe anche essere rafforzato l’European Stability Mechanism, il sistema di salvataggio dei Paesi dell’eurozona che non è progettato per salvare Paesi delle dimensioni di Italia e Francia“.
Per il WSJ, in caso di vittoria dei No al referendum costituzionale, in Italia sarebbe meglio istituire un governo tecnico rispetto ad un governo a Cinque Stelle, “partito antiestablishment che punta a rinegoziare il debito italiano e a indire un referendum sull’euro, destabilizzando tutto il sud Europa”.
Referendum costituzionale, rischio effetto boomerang per Renzi
Insomma, i due editoriali si aggiungono alle previsioni nefaste fatte da Bloomberg e altri istituti finanziari. Ancora non si sa se si tramuteranno in un assist o in un effetto boomerang per il premier Matteo Renzi.