Referendum, costituzionalista Pace: “se ‘Si’ vince con voto estero, faremo ricorso”

Pubblicato il 23 Novembre 2016 alle 12:34 Autore: Ilaria Porrone
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Referendum, costituzionalista Pace: “se ‘Si’ vince con voto estero, faremo ricorso”

Referendum costituzionale: a poco più di due settimane dal voto, continua ad aumentare la tensione tra i due schieramenti. E si pensa già alle ‘battaglie’ per il post voto.

Il comitato per il no ha già annunciato un possibile ricorso alla Corte Costituzionale contro i risultati della consultazione se i voti dall’estero risultassero decisivi per la vittoria del sì. Secondo il comitato per il No, “nella legge per il voto degli italiani all’estero ci sono dei principi fondamentali che riteniamo violati” e che potrebbero “portare a un’impugnazione davanti a una Corte”. Per il voto all’estero, ha affermato il costituzionalista Alessandro Pace, “non è garantito il requisito della segretezza”.

E sulla possibilità di un eventuale ricorso alla corte costituzionale è intervenuto lo stesso Matteo Renzi. Il premier ha risposto al leader del M5s Beppe Grillo. Il genovese lo ha definito ‘scrofa ferita’ e ha dato dei ‘serial killer’ ai sostenitori del Si. A stretto giro è arrivata la risposta di Renzi. “Il tentativo è di buttarla in rissa, la nostra reazione è calma e gesso, sorrisi e tranquillità” . Rivolgendosi direttamente al M5s, ha aggiunto di voler mandare un messaggio di tranquillità. “Non è una guerra, stiamo votando, è la democrazia e se cercano la rissa dobbiamo essere calmi e tranquilli. Ti dicono scrofa ferita e tu devi parlare del Cnel. Ti dicono serial killer e tu devi parlare della fine del bicameralismo perfetto”.

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Referendum, il Tar respinge il ricorso

Nel frattempo anche il Tar del Lazio ha respinto il ricorso relativo al referendum presentato dal presidente emerito della Corte Costituzionale Valerio Onida, per difetto assoluto di giurisdizione. Onida aveva presentato il ricorso contro il decreto di indizione del referendum, per averlo qualificato come “confermativo”. Una seconda bocciatura dopo quella dello scorso 10 novembre da parte del Tribunale Civile di Milano. Fu lo stesso Onida che aveva chiesto di inviare la legge sui referendum alla Consulta.

L'autore: Ilaria Porrone

Classe 1987, vive a Roma. Laureata in Relazioni Internazionali presso l’Università di Roma Tre. Appassionata di storia e comunicazione politica, nel tempo libero è una volontaria della ONG Emergency. Collabora con Termometro Politico dal 2014. Su twitter è @IlariaPorrone
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