Referendum costituzionale, quanto vale il voto estero
La discussione sull’affidabilità del voto estero è il nuovo fronte su cui gli eserciti del Sì e quelli del No stanno battagliando in vista del referendum costituzionale del 4 dicembre.
Ma esattamente quanto vale il voto degli italiani all’estero? Stando ai dati riportati oggi dal Corriere della Sera gli aventi diritto oscillano “tra i 4.636.647 nominativi iscritti all’anagrafe degli italiani residenti all’estero (Aire) e i 3.951.448 aventi diritto registrati nelle liste del Viminale per il recente referendum sulle trivelle. In realtà, i 650 mila elettori che mancano dalle liste elettorali estere dovrebbero corrispondere a quei «pendolari» che optano in anticipo per votare in Italia”.
Referendum costituzionale, quanto vale il voto estero
E di questi quanti effettivamente voteranno al referendum costituzionale? Un risultato è possibile averlo prendendo in esame le precedenti consultazioni. All’ultimo referendum, quello sulle trivelle, gli italiani all’estero che sono andati a votare sono stati meno del 20%. Rispetto alle ultime 4 consultazioni popolari è andato a votare in media meno del 30% degli aventi diritto. Più alta, seppur appena sopra il 30%, l’affluenza per le politiche.
Quindi, se alle urne il prossimo 4 dicembre si recheranno tra i 25 e i 30 milioni di italiani (Renzi dixit), è lecito prevedere che di questi, il 5 e il 6 per cento, sia residente all’estero. Tradotto in numeri: 1 milione e mezzo di persone.
Secondo Repubblica, “in caso di testa a testa potrebbero rivelarsi decisivi. Con la maggioranza che si dovrebbe schierare per il Sì”. Per questo ieri il Comitato per il No ha annunciato che farà ricorso qualora il voto all’estero risulterà determinante sull’esito del referendum costituzionale. Ovviamente il discorso cambierebbe se a trionfare fossero i contrari alla riforma. E’ la politica bellezza.