Referendum costituzionale, per SWG insegnanti e imprenditori per il Sì, disoccupati e giovani per il No
Referendum costituzionale, per SWG insegnanti e imprenditori per il Sì, disoccupati e giovani per il No
Le analisi del post-voto, dopo il referendum costituzionale che domenica ha segnato la dura sconfitta del premier Renzi, stanno occupando i media, con tanto di sondaggi su chi ha votato Sì, e dove. Vi è da dire che anche qui le differenze sono ampie, non c’è accordo sul comportamento avuto dalle varie professioni, un po’ di più se passiamo all’età, anche se le cifre variano abbastanza pure in questo caso.
Noi riportiamo quanto il sondaggio di SWG, che ha chiesto in modo dettagliato cosa abbiano votato in base a precise caratteristiche sociologiche.
Un dato di fatto è il voto per il No dei disoccupati, non a caso molto presenti nelle regioni del Sud, quelle che più hanno rifiutato la riforma renziana. Il 73% di loro si è schierato contro il premier, seguiti dal 71% dei commercianti, il 64% degli operai, il 62% dei liberi professionisti.
Al contrario a quanto pare il 60% degli artigiani ha votato Sì. Questo è un dato che non trova concordi altri istituti di ricerca in realtà, mentre i sondaggisti appaiono più concordi nel favore degli insegnanti, al 53%, e almeno in parte degli imprenditori e dei dirigenti, al 52% e 51%.
Referendum costituzionale, 18-24enni l 71% per il No
C’è chi addirittura ipotizza un voto dei giovani all’81% per il No, SWG è più moderato, ma comunque stima una vittoria schiacciante dei contrari al 71% tra i 18 e i 24 anni. La percentuale del No decresce all’aumentare dell’età fino ai 55-64enni che avrebbero votato come la media nazionale, 59 a 41, mentre i più anziani sono stati i più generosi con Renzi, pur bocciando la sua riforma con il 55% di No
Tra i simpatizzanti dei partiti maggiori vi è stata una certa fedeltà al suggerimento di voto dei propri leader. L’83% dei democratici ha votato Sì, solo l’8% No, mentre il 76% dei grillini si è espresso per il No.
A sorpresa ancora più fedeli forzisti e leghisti, al 79% e 80% rispettivamente contro la riforma Boschi. Maggiore spaccatura in NCD, dove il 42% ha votato No e il 37% Sì, nonostante le indicazioni del partito, mentre gli elettori di Sinistra Italiana hanno dato la maggioranza al No, con il 53%, ma in modo non schiacciante.