PD, Giachetti spara a zero sulla minoranza dem
Pace e patta. O quasi. Roberto Giachetti, in un’intervista al Corriere della Sera, si scusa per la parolaccia detta a Roberto Speranza durante l’assemblea nazionale del Pd svoltasi la scorsa domenica.
“Io sono un essere umano con le sue debolezze e fragilità, posso sbagliare. È stato uno scivolone. È la prima volta che mi capita e mi dispiace”.
Finita qui? Tutt’altro.
“Aver sentito dire da Speranza che il Mattarellum è cosa loro e noi dovremmo adeguarci. Per il Mattarellum io ho fatto due scioperi della fame, mentre lui da capogruppo ha contribuito a bloccarlo. L’ho vissuta come una provocazione, sulla carne viva”.
Giachetti dice no alla fase “zen”
Giachetti, a differenza di Renzi, non sembra voler perseguire la fase “zen” indicata dal segretario. “Come può stare nel Pd chi annuncia, clamorosamente, che sul governo Gentiloni deciderà provvedimento per provvedimento? È assurdo aver sdoganato e acquisito che chi non è d’accordo fa come vuole, come una forza che dà l’appoggio esterno” attacca il vicepresidente della Camera riferendosi alla minoranza dem.
“Non accetto che la minoranza dica a Renzi che fai, ci cacci? Come possono accusarlo di non avere spazio nel Pd, quando sono stati loro a organizzare la campagna contro la riforma costituzionale, da loro stessi votata? Se oggi siamo senza legge elettorale è perché abbiamo modificato l’Italicum accettando i loro diktat. È una provocazione continua, così il Pd non tiene”.
Giachetti non parla di scissione ma la evoca. “Il segretario è stato votato da due milioni di persone, cosa gli raccontiamo? La verità è che Speranza, Bersani e gli altri restano perché hanno visto che Fassina e Civati fuori dal Pd sono spariti. Ma allora imparino a stare in minoranza. Io ci sono stato e Bersani, anche se ero segretario d’Aula, spesso non mi salutava”.