Centrodestra, Berlusconi: programma condiviso con Salvini e Meloni
“Abbiamo elaborato con i nostri alleati un programma comune sul quale concordiamo al 95%, anche per quanto riguarda il nostro rapporto con l’Europa e sui temi dell’immigrazione. Per questo non sono preoccupato della tenuta della nostra coalizione”. L’ex Presidente del Consiglio e oggi leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, cerca di calmare gli animi nel variegato mondo del centrodestra con una lunga intervista al quotidiano Libero, negli ultimi mesi sempre più vicino alle posizioni anti-europeiste della Lega Nord di Matteo Salvini. L’ex Cavaliere, dopo la vittoria del “No” al referendum e la conseguente caduta del governo Renzi, è tornato in auge e una sentenza positiva della Corte di Strasburgo potrebbe restituirgli quella “agibilità” politica venuta a mancare con la decadenza dal Senato nell’ottobre 2013.
L’intervista concessa da Berlusconi è evidentemente uno dei tanti segnali dell’inizio di una nuova campagna elettorale. A questo proposito, particolarmente importante sarà la data del 24 gennaio, quando la Consulta si esprimerà sull’Italicum oggi in vigore solo alla Camera. Secondo i retroscena degli ultimi giorni, comunque, la posizione nel PD è unanime: la legislatura è finita e bisogna andare al voto il prima possibile. Così, a pochi mesi da una consultazione elettorale decisiva, le forze politiche iniziano a posizionarsi. E un leader scaltro e scafato come Berlusconi non può che cogliere la palla al balzo. Tutto dipenderà dalla legge elettorale con cui si andrà a votare ma l’ex Cavaliere intanto sogna una coalizione di centrodestra che, secondo gli ultimi sondaggi, potrebbe davvero impensierire il Movimento 5 Stelle al secondo posto.
Berlusconi: programma condiviso su euro e immigrazione
Gli ostacoli per una coalizione unitaria con Matteo Salvini e Giorgia Meloni, però, sembrano essere molti: l’incoronazione del leader e soprattutto le divergenze su temi come l’Europa, l’euro e l’immigrazione. Ma Berlusconi a Libero ci tiene a rassicurare tutti: “il programma è condiviso al 95%”. Sull’euro ha “molti dubbi”, in particolare “sul cambio Lira-euro e sul modo in cui questa moneta viene gestita. Tuttavia uscire dall’Euro rischierebbe di esporre il nostro paese ad altri rischi”. E il referendum, proposto sia da Lega che M5S? “Non sono contrario in principio ma dovrebbe decidere il Parlamento”. Sull’immigrazione, invece, l’analisi di Berlusconi è più ampia di quella della coppia Salvini-Meloni: tutto va riportato nel suo contesto di partenza, ovvero quello delle relazioni internazionali con i paesi da cui provengono i migranti.
È un discorso molto ampio, che si può risolvere soltanto attraverso la stabilizzazione della sponda sud del Mediterraneo e del mondo arabo, e una serie di accordi con i paesi Nord e Centro Africani. Noi avevamo fatto così ed avevamo ottenuto risultati eccellenti, poi cancellati dall’irresponsabile sostegno dato dall’Europa alle “primavere arabe” e prima di tutto alla decisione di far fuori Gheddafi. Oggi è necessario che su questi temi ci sia uno sforzo globale di Russia, Stati Uniti, Europa, Cina, che si rendano conto di essere tutti dalla stessa parte. L’Italia può dare un contributo importante in questo, mi auguro che sappia farlo come avevamo fatto noi ai tempi di Pratica di Mare, quando avevamo portato Nato e Russia a sottoscrivere l’accordo di collaborazione che pose fine alla guerra fredda.
Infine, l’ultima proposta programmatica riguarda il reddito di cittadinanza che un liberista come lui in tempi passati avrebbe considerato il male assoluto. “Oggi il venticinque per cento degli italiani sono poveri – conclude l’ex Cavaliere –. Un disastro, una tragedia assoluta e inaccettabile a cui si deve assolutamente provvedere”. E’ iniziata la campagna elettorale. E Berlusconi è già sceso in campo.