M5S e ALDE: cronologia di una trattativa
M5S e ALDE: cronologia di una trattativa
Nella serata di lunedì il presidente del gruppo politico ALDE al Parlamento europeo, Guy Verhofstadt, dichiarava inammissibile l’accordo di alleanza in sede comunitaria con il M5S di Beppe Grillo. Nella medesima giornata, soltanto qualche ora prima, gli iscritti al Blog del Movimento ratificavano con una percentuale elevata, il 78,5 per cento, la volontà d’uscita dall’attuale schieramento comunitario, Europa della libertà e della Democrazia (EFDD), casa comune fra gli altri anche di Nigel Farage, per confluire all’interno della formazione d’ispirazione liberale. Ciò nonostante, alcune significative linee guida parrebbe fossero già state definite in precedenza.
M5S e ALDE: cronologia di una trattativa
Stando ad una serie di relazioni scritte consegnate ai giornali dai parlamentari dell’ALDE, insoddisfatti delle intese raggiunte, le reciproche visioni d’insieme tra le coalizioni avevano assunto già da tempo un profilo abbastanza marcato e definito. David Caretta, inviato a Bruxelles per conto di Radio Radicale, ha pubblicato un documento recante la data del 6 gennaio, dove è esemplificata la potenziale spartizione dei fondi che sarebbero spettati al nuovo gruppo parlamentare se l’alleanza fosse andata in porto. Questo dimostrerebbe, qualora ne fosse appurata la concreta veridicità, non soltanto una solida costruzione strategico-politica precedente alle consultazioni del M5S tenute in rapporto diretto con la propria base, quanto anche un disegno preciso per l’ottenimento di una sostanziosa quota di rimborsi comunitari, i quali, presso il Parlamento europeo, sono distribuiti in maniera direttamente proporzionale al numero dei componenti e dei seggi appartenenti ad un determinato schieramento. Nelle carte in questione il M5S si sarebbe impegnato altresì a sostenere la candidatura di Verhofstadt, per la presidenza dell’emiciclo comunitario, alle prossime elezioni del 17 gennaio.
Il gran rifiuto ha scatenato non poche perplessità all’interno del M5S. Negli ultimi tempi le posizioni di Beppe Grillo e di Nigel Farage, esponente della formazione Ukip, partito euroscettico cui il M5S ha associato le proprie fortune presso le istituzioni di Bruxelles, si erano allontanate parecchio, tanto che su diverse mozioni attuative discusse dal Parlamento nei mesi scorsi, i due gruppi avevano spesso votato in disaccordo. Grillo ha anche palesato una predilezione per l’ingresso nell’ALDE rispetto alle altre due strade paventate all’intero Movimento, leggasi il cammino solitario senza blocco di riferimento o la permanenza all’interno dell’EFDD. Evidentemente tutto ciò non è stato sufficiente per giungere ad una ratifica consolidata.
Ennesima giravolta del M5S: ritorno all’EFDD?
Così si arriva ad oggi. Stando ad alcune indiscrezioni provenienti da Ukip, Beppe Grillo e Nigel Farage si sarebbero parlati telefonicamente prima della riunione del gruppo EFDD a Bruxelles. Il leader di Ukip sarebbe pronto a “perdonare” la giravolta dei Cinque Stelle ad una condizione: ovvero che “le persone che si sono comportate male” in questa faccenda vengano punite. Il riferimento è a David Borrelli, vero deus ex machina del matrimonio andato in fumo con ALDE. Non solo. Farage avrebbe chiesto al Movimento 5 Stelle di condurre politiche “più euroscettiche”. Ad ora sono in corso dei contatti tra i due gruppi per il ritorno all’ovile del figliol prodigo.
Riccardo Piazza