Cina, l’intervento di Xi Jinping a Davos: giù la maschera del comunismo di facciata

Pubblicato il 18 Gennaio 2017 alle 14:24 Autore: Alessandro Faggiano
Xi Jinping, Cina

Cina, l’intervento di Xi Jinping a Davos: giù la maschera del comunismo di facciata

Era uno degli interventi più attesi. Al World Economic Forum – in corso a Davos, Svizzera – il presidente cinese Xi Jinping interviene definitivamente a favore della globalizzazione e del libero mercato. Xi moralizza sul buon cammino intrapreso dalla Cina, assicurando che 38 anni di riforme e di progressiva apertura al mondo siano stati i fattori deciisivi per la creazione di un bright future (futuro brillante).

Xi elogia la globalizzazione e crede nella sua irreversibilità

Tra i temi maggiormente trattati dal presidente cinese vi è la globalizzazione. In primis, lo stesso concetto di globalizzazione è discusso dagli studiosi. Nell’accezione data da Xi, la globalizzazione è l’intensificazione dei processi interdipendenti a scala globale, oltre che sinonimo di catalizzatore del progresso (inteso come sviluppo economico e tecnologico). Volendo adottare la prospettiva più ottimista della globalizzazione, Xi assicura che questi sia un processo irreversibile e che sia necessario riformulare le leggi che regolano la governance economica globale. L’attacco – indiretto, velato ma non troppo – è rivolto all’anacronismo del FMI e della World Bank.

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Cina, Xi a Davos: L’importanza della sostenibilità come attacco a leadership USA

Per il presidente cinese, la disuguaglianza economica, le asimmetrie nord-sud e la sostenibilità dell’economia sono le maggiori sfide che attendono il mondo nel XXI secolo. Da risalto all’accordo di Parigi sul cambio climatico, pomo della discordia con gli Stati Uniti di Donald Trump. Xi prova a far leva sull’intrinseco valore morale dell‘accordo di Parigi per proporre – sempre con raffinata indifferenza – un ruolo di primo piano per la Cina, nel nuovo ordine (ancora da stabilire) della governance economica mondiale.

Cina, Xi a Davos: Il nuovo ruolo della Cina e il ‘No’ al protezionismo

Xi crede che il rilancio dell’economia mondiale passi attraverso una apertura totale dei mercati. Una prospettiva pienamente neoliberista che ricalca la posizione topica degli Stati Uniti. Il suo è un ‘No’ contundente al protezionismo. Xi assicura che la Cina farà la sua parte e che aprirà le sue porte agli investitori di tutto il mondo, per dare il buon esempio. Una Cina che investe – notevole la sua presenza in Africa per quanto riguarda il settore dell’edilizia – e fa investire, che vuole essere il perno di un mondo cambiante e sempre più integrato.

 

 

L'autore: Alessandro Faggiano

Caporedattore di Termometro Sportivo e Termometro Quotidiano. Analista politico e politologo. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi di Salerno e con un master in analisi politica conseguito presso l'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
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