Classifica della corruzione, l’Italia migliora ma rimane al 60esimo posto per onestà, dietro Cuba e Namibia
Classifica della corruzione, l’Italia migliora ma rimane al 60esimo posto per onestà, dietro Cuba e Namibia
Trasparency International ogni anno stila una classifica della corruzione facendo un ranking dei Paesi per livello di onestà, e dando dei punteggi basati su interviste a vari soggetti, da imprenditori ad esperti vari.
Si tratta quindi di corruzione percepita sì, ma l’analisi non è lasciata al giudizio della vox populi, ma solo a esperti selezionati. In ogni caso l’oggettività assoluta sarebbe impossibile parlando di un fenomeno di per sè nascosto.
Sta di fatto che l’Italia fa parte di quella minoranza di Paesi in cui l’indice “di onestà” è vista in aumento, dai 42 punti del 2012 ai 47 di oggi, ma questo la relega comunque al 60esimo posto.
Classifica della corruzione, i Paesi più onesti sono Danimarca, Nuova Zelanda e Finlandia
Colpisce la coincidenza quasi perfetta tra questa classifica e quella dello sviluppo umano o del reddito o di altre classifiche sulle condizioni di progresso da molti punti di vista sociali o sanitari.
E così in testa ci sono i soliti Paesi scandinavi, accomunati come accade altrove a Canada, Nuova Zelanda, Singapore, e poi Paesi Bassi, Germania. Notevole il 21esimo posto dell’Uruguay, davanti alla Francia, ma anche il 27esimo del Bhutan.
L’Italia viene così superata anche da Paesi africani ed asiatici, come Qatar, Emirati Arabi, Capo Verde, Namibia, Ruanda, Giordania, e in Europa quasi da tutti, tranne Grecia e Bulgaria.
Dalla mappa, cliccabile, è ben evidente la distribuzione della corruzione.
Ora sarà da vedere se l’Italia vorrà e potrà adeguare la propria posizione a quella economica, ovvero circa il 30esimo posto nel PIL pro-capite, oppure al contrario sarà la propria economia che declinerà fino al 60esimo posto come è con la corruzione.