Via la Manzione da Palazzo Chigi, il potere incontrastato di Maria Elena Boschi
Molti l’avevano data per scomparsa. E ridimensionata dal governo Gentiloni. Invece Maria Elena Boschi è (politicamente) viva e vegeta e mantiene la sua posizione di forza all’interno del governo guidato dall’ex Ministro degli Esteri. L’ex avvocato di Laterina è riuscita, come scrive stamani il quotidiano la Stampa, a vincere una partita tutta al femminile nel cosiddetto “giglio magico” renziano: Antonella Manzione infatti nei prossimi giorni lascerà ufficialmente Palazzo Chigi per giurare da giudice al Consiglio di Stato. Quando Renzi salì a Palazzo Chigi – era il febbraio 2014 – porto con sé proprio la Manzione come capo dell’ufficio legislativo della presidenza del Consiglio, ovvero la sede da cui passano tutti i provvedimenti legislativi del governo. Il raccordo tra Palazzo Chigi e i Ministeri. L’ex Sindaco di Firenze conosceva bene Antonella Manzione avendola avuta come capo della Polizia municipale a Palazzo Vecchio.
L’ex “vigilessa” è poi stata nominata da Renzi come Consigliere di Stato ma quest’ultima avrebbe preferito rimanere a Palazzo Chigi ancora per un po’. E invece, sempre secondo quanto riportato dalla Stampa, il referendum del 4 dicembre avrebbe cambiato completamente lo scenario politico accelerando la caduta di una parte del vecchio establishment renziano. L’unica a cadere in piedi ancora una volta è stata proprio Maria Elena Boschi. Oggi è sottosegretaria unica alla Presidenza del Consiglio – di fatto la numero due del governo – e ha incassato la piena fiducia del premier durante la conferenza di fine anno: “Boschi è una risorsa, le ho chiesto io di restare”. Pochi ci credono davvero ma in questi casi, si sa, la forma conta più della sostanza.
Gli attriti tra Maria Elena Boschi e Paolo Gentiloni
Secondo quanto ha scritto giovedì il Fatto Quotidiano, in realtà, la sostituzione della Manzione avrebbe creato non pochi attriti proprio tra Boschi e Gentiloni. L’ex Ministra aveva proposto per il ruolo Cristiano Ceresani mentre il premier – dopo aver nominato Nino Rizzo Nervo come vice sottosegretario generale – si sarebbe rivolto al Colle per un parere sul nuovo responsabile del Dagl. Adesso al posto di Antonella Manzione al Dagl andrà Roberto Cerreto, gradito a Sergio Mattarella ma comunque molto vicino alla stessa ex Ministra per le Riforme. Era il suo capo di gabinetto.