Sondaggi elettorali Germania: la rinascita della SPD
Sondaggi elettorali Germania: la rinascita della SPD
La medicina per la SPD si chiama Martin Schulz. Il candidato alla Cancelleria trascina i socialdemocratici, portandoli ai livelli di 10 anni fa. Questo è quanto emerge dall’analisi del trend dei sondaggi elettorali svolti in Germania, che esaminano le intenzioni di voto in vista delle elezioni di settembre.
Stando alle ultime rilevazioni, la SPD torna a toccare quota 30%, un livello che nei sondaggi mancava ormai dal lontano 2007. Ancor più lontano è invece il ricordo di una SPD sopra al 30% alle urne: l’ultima volta fu alle politiche del 2005.
La candidatura di Martin Schulz sembra quindi aver risvegliato un partito che sembrava aver perso appeal, inchiodato ormai da diversi anni non oltre il 25%. Una crisi che sembrava in procinto di peggiorare ulteriormente, con gli istituti demoscopici che da dicembre in poi valutavano la SPD addirittura tra il 20 ed il 21%.
Sondaggi elettorali Germania: la SPD mette le ali
L’effetto Schulz sembra dunque dirompente. Oltre ad INSA – che segnala addirittura il sorpasso nei confronti della CDU – a confermarlo sono anche le ultime rilevazioni condotte da Forsa ed Emnid, che vedono i socialdemocratici sopra il 30%. Nello specifico, i 3 istituti quantificano l’avanzata della SPD in ben 9-10 punti nel giro di 2 settimane. Ma a confermare il buon momento sono anche altri istituti demoscopici di rilievo, come Infratest dimap, IPSOS e GMS.
Ragionando in termini di medie sondaggi, il gap tra SPD e CDU/CSU risulta pressoché abbattuto. Il vantaggio del partito della Cancelliera Angela Merkel sarebbe ora di 3 punti. Un gap di per sé non lieve, ma assolutamente risibile se confrontato con il +13% registrato tra dicembre e gennaio.
Sondaggi elettorali Germania: il calo degli altri partiti
Ma da dove arrivano i potenziali voti per la SPD? In realtà, da un po’ tutte le parti. Schulz e soci sono infatti gli unici ad incrementare il proprio consenso. Oltre alla CDU – in calo di 2 punti e mezzo rispetto a gennaio – perdono voti anche tutti gli altri principali partiti. A partire da GRÜNE e Die Linke – i partiti ideologicamente più vicini alla SPD, perlomeno dal punto di vista teorico – in discesa entrambi di un punto e mezzo. Ma il calo si registra anche a destra, sia tra i liberali FDP (-0.4%) che soprattutto nell’estrema destra AFD, che perde quasi 2 punti e scende all’11%.
Ciò che resta da capire è però la vera portata della candidatura di Schulz. Se una volta sparito l’effetto novità la SPD dovesse confermarsi in salute, la corsa della Merkel verso il quarto mandato consecutivo potrebbe seriamente complicarsi. Nell’attesa, i socialdemocratici si godono il momento, incassando anche l’investitura dell’ex ministro Franz-Walter Steinmeier a nuovo Presidente della Repubblica. Un successo frutto anche del sostegno proprio della CDU, un nuovo capitolo della Große Koalition che governa la Germania da 4 anni. E che – se le urne non dovessero permettere uno scenario alternativo – potrebbe rappresentare anche il futuro del Paese.