Cambiano i leader in Finlandia e in Norvegia: la settimana scandinava
Alexander Stubb al posto di Jyrki Katainen e Jonas Gahr Støre al posto di Jens Stoltenberg: in Finlandia e Norvegia personaggi di spessore consegnano il testimone e lasciano i loro incarichi.
Venerdì scorso, a Helsinki, il primo ministro Katainen ha chiuso ufficialmente la sua esperienza alla guida del Partito di Coalizione Nazionale. Una decisione annunciata a inizio aprile.
Katainen ha ricordato i dieci anni passati alla guida del partito: “Quando senti nostalgia per qualcosa significa che quel qualcosa ha significato tanto per te” ha commentato emozionandosi. Tra qualche settimana per lui potrebbe iniziare una nuova vita a Bruxelles, dove spera di ottenere un incarico ai vertici delle istituzioni europee. Per ora andrà a sostituire il commissario per gli Affari economici e monetari Olli Rehn, fresco eurodeputato.
Il Partito di Coalizione Nazionale passa nelle mani di Alexander Stubb, ministro agli Affari europei e del Commercio estero del governo Katainen, eletto dall’assemblea dei delegati. Ha battuto Paula Risikko e Jan Vapaavuori, il favorito della vigilia. Stubb si appresta a ricoprire anche la carica di primo ministro (Katainen si dimetterà ufficialmente lunedì prossimo), considerato che il Partito di Coalizione Nazionale è la principale forza di maggioranza. Guiderà il partito alle elezioni del 2015 – ammesso che la legislatura arrivi fino al suo termine naturale.
L’approccio della Finlandia verso l’Europa non cambierà, ha spiegato Stubb. Per quanto riguarda l’economia, si è definito un realista che sostiene l’impresa e la riduzione delle tasse. Dovrà tirare fuori la Finlandia dalle secche nelle quali si è arenata (nelle stesse ore in cui Katainen salutava i suoi, dall’opposizione il Partito di Centro gli addossava la responsabilità della stagnazione dell’economia del paese) e dovrà districarsi in un mare di difficoltà politiche: dalle frizioni all’interno della maggioranza, alle opposizioni che premono e guadagnano terreno.
Si votasse oggi, infatti, l’esito sarebbe incerto. Partito di Coalizione Nazionale e Partito di Centro sono appaiati: 20,5 per il primo e 20,3 per il secondo, stando a un sondaggio pubblicato dall’Helsingin Sanomat.
Più o meno nelle stesse ore in cui in Finlandia Katainen si congedava, in Norvegia Jens Stoltenberg, dal 2002 alla guida del Partito Socialdemocratico, salutava i suoi. Anche in questo caso s’è trattato di un congedo atteso: Jens Stoltenberg infatti è stato nominato Segretario generale della Nato. In patria lo sostituirà Jonas Gahr Støre, per anni suo braccio destro. Le priorità della sua gestione saranno la sanità, l’educazione e il clima, che potrebbe tornare ad avere un ruolo centrale nell’agenda dei socialdemocratici. Anche se la vera sfida, per Støre, sarà riempire il vuoto che Stoltenberg – amatissimo – lascerà nei cuori dei socialdemocratici, e forse non solo.