Oscar 2017: la società che controllava le buste era la stessa di Banca Etruria
Oscar 2017: la società che controllava le buste era la stessa di Banca Etruria
“Notte degli Oscar, all’Italia il premio per il miglior trucco. Vince Banca Etruria”. La battuta, geniale, viene dalla penna degli autori satirici di Spinoza. Ma potrebbe contenere un fondo di verità.
PriceWaterhouseCooper – la società incaricata del conteggio dei voti agli Oscar – era quella che aveva il compito di revisionare i conti della banca toscana. Ha annunciato di aver aperto un’inchiesta sul clamoroso errore della cerimonia di ieri.
La Price ha certificato i bilanci di Banca Etruria per sette anni di fila prima del tracollo, avvenuto nel 2015, e per cinque anni in Banca Marche. I due istituti sono stati recentemente rilevati da UBI Banca insieme a CariChieti a un prezzo irrisorio. Ad ogni modo, naturalmente, la gravità delle due vicende non è equiparabile.
Se lo strafalcione della Notte degli Oscar ha provocato solo qualche attimo di confusione e tanto imbarazzo, il crac della banca toscana ha mandato sul lastrico migliaia di famiglie di risparmiatori.
Oscar 2017: il gran imbarazzo nel momento clou della notte della Academy
Un momento di tale imbarazzo era assolutamente inimmaginabile. Al malcapitato Warren Beatty arriva la busta sbagliata contenente il nome della vincitrice della miglior attrice protagonista. Premio andato a Emma Stone per la sua performance in La La Land -.
Beatty, in effetti, sembra stranito dal contenuto della busta; c’è uno scambio di sguardi con Faye Dunaway, evidentemente malinteso da quest’ultima, che annuncia sonoramente la vittoria di La La Land come best picture. Il gran malinteso si risolve definitivamente un paio di minuti dopo (nel video al 3.01), dove viene fatto notare dell’errore delle buste. L’imbarazzo per Beatty è evidente, come l’amarezza della troupe di La La Land, film con record di nomination all’Oscar.