Elezioni Francia candidati e programmi: tutto quello che c’è da sapere
Elezioni Francia candidati e programmi: tutto quello che c’è da sapere
Quelle del 23 aprile verranno considerate elezioni presidenziali di passaggio. In cui il quadro politico francese si avvierà verso una fase di forte revisione dei suoi criteri politici tradizionali. Il crinale è sempre quello. Particolarismo da un lato e volontà di omologare la tradizione politica francese a quella continentale dall’altro. Una contraddizione ancora viva nella società francese. E che si riflette per la prima volta dopo anni anche sul versante delle candidature alla presidenza della Repubblica.
Elezioni Francia candidati e programmi: tutto quello che c’è da sapere
Forse è dalle presidenziali del 1974 che non assistiamo a dei cambi di fronte così radicali. Così capaci di mutare l’orientamento dei partiti e dei suoi front runner. In quel caso lo shock politico fu giustificato da un evento traumatico come la morte del Presidente della Repubblica in carica Georges Pompidou. Gli mancavano ancora due anni prima di chiudere il suo primo mandato all’Eliseo.
Gli effetti di quell’accelerazione politica portarono ad un colpo di reni da parte dell’allora Ministro dell’Interno Jacques Chirac, alla fine del gollismo tradizionale ed all’affermazione elettorale di un Presidente “anomalo” (leggi europeista) come Giscard d’Estaing. Anche oggi abbiamo un Presidente che si limiterà a fare solo un mandato. Le analogie, per fortuna, si fermano qua. Molti invece sono i mutamenti rispetto allo scenario di 5 anni fa. Mutamenti che presuppongono nuovi orizzonti per gli schemi politici transalpini.
Elezioni Francia candidati e programmi: Marine Le Pen
Partiamo da destra. Marine Le Pen come cinque anni fa ripropone la sua candidatura. Nel 2012 portò a casa il più grande risultato della storia del Front National alle presidenziali. Anche se non si è minimamente avvicinata alla possibilità di concorrere al ballottaggio come il padre Jean-Marie nel 2002.
Marine Le Pen in questi anni ha rafforzato la sua leadership nel fronte. Ha allontanato avversari interni (non solo gli estremisti come Gollnisch, ma anche personalità scomode come suo padre). Ha ottime chance di arrivare tra i primi due candidati al primo turno presidenziale.
Trae vantaggio da un clima internazionale in cui soffia un vento positivo per i populisti. Ma il risultato delle regionali del 2015 non è un buon viatico per i frontisti. Infatti, al secondo turno potrebbero trovarsi gran parte dell’elettorato ostile. Rispetto al 2012, la piattaforma di Marine Le Pen non sembra particolarmente mutata ma soltanto alimentata dalle tendenze politiche europee. Sempre se si esclude l’emergere di istanze più conservatrici e cattoliche come quelle della cugina Marion Marechal.
Elezioni Francia candidati e programmi: Francois Fillon
Francois Fillon è il candidato dei Les Republicains alla Presidenza della Repubblica. Ha vinto delle primarie interne al centrodestra in cui ha sbaragliato sia Nicolas Sarkozy sia l’inizialmente favorito Alain Juppé. Nasce come gollista sociale, molto critico nei confronti del progetto di integrazione europea ed allievo di quella scuola politica che ebbe in Charles Pasqua e Philippe Seguin i propri esponenti principali.
Negli ultimi anni (a partire da quando ha ricoperto l’incarico di Primo Ministro dal 2007 al 2012) si è avvicinato ad istanze liberali e liberiste abbastanza anomale per la tradizione politica francese visto il forte spirito dirigista presente anche a destra. Significativa da questo punto di vista la sua proposta di ridurre di mezzo milione i dipendenti pubblici. Questo rifarsi ad una tradizione politica anomala per la stessa destra francese spinge molti osservatori a vedere Fillon come un candidato più divisivo rispetto a Juppé.
Mentre Juppé era un gollista chiracchiano capace di raccogliere i consensi anche della sinistra in un ipotetico ballottaggio col Front National, Fillon avendo dando vita ad aperture di tipo liberale (mai scordarsi che fu Jean-Marie Le Pen a portare in Francia le idee di Reagan) ed ultracattoliche potrebbe essere considerato da buona parte dell’elettorato di sinistra come una diversa declinazione delle idee frontiste. Rendendo dunque più aperto lo scontro tra la Le Pen e lo stesso Fillon.
Elezioni Francia candidati e programmi: Emmanuel Macron
Venendo al centro, Emmanuel Macron rappresenta un’interessante novità per tutta la politica francese. Già Ministro dell’Economia di Hollande, Macron ha rifiutato qualsiasi tipo di competizione interna al Parti Socialiste per portare avanti una corsa in solitaria per l’Eliseo attraverso il suo movimento En Marche!.
Il suo profilo liberal (come Manuel Valls) ma al tempo stesso autonomo dai socialisti lo spinge verso una collocazione politica centrista. Quasi di tipo orleanista. Propugna la necessità di un’integrazione europea e sostiene progetti economici sostanzialmente liberaldemocratici.
Il fatto che il sempiterno candidato alle presidenziali Francois Bayrou lo sostenga rafforza la concezione centrista della sua piattaforma politico-programmatica. Come dalle presidenziali del ’74 si uscì con una vittoria dell’orleanista e riformatore Giscard. Macron spera in un altro effetto analogo.
Elezioni Francia candidati e programmi: Benoit Hamon
Infine la sinistra. Le primarie sono state vinte da un esponente della frangia più massimalista del Parti Socialiste. Benoit Hamon si pone in forte discontinuità sia con la gestione presidenziale di Hollande sia con quella del Primo Ministro Valls. Non a caso lasciò il suo esecutivo nell’agosto 2014. Propone insomma una politica statalista attaccando tutti quegli elementi di innovazione (o di regressione dipende dai punti di vista) rappresentati nel corso del quinquennio di Hollande. Dalla riforma del lavoro a quella notarile.
Questo spostamento ha consentito la nascita di una piccola coalizione con la rappresentante dei radicali di sinistra, di parte dei Libdem e di parte dei Verdi. Uno schieramento più plurale rispetto a quello che sostenne Hollande nel 2012, ma “formato bonsai”.
Elezioni Francia candidati e programmi: Jean-Luc Mélenchon
Si ricandida anche questa volta il leader del Front de Gauche Jean-Luc Melenchon che porta avanti una piattaforma non troppo dissimile da quella del 2012 ma che si pone in un piano di competitività e potenziale asse col candidato Hamon. Aspetto questo sintomatico dello spostamento a sinistra dello stesso Parti Socialiste.