Crisi Sel, Vendola non si arrende “Mi ribello al conformismo nei confronti di Renzi”
Acque agitate in Sel dopo l’abbandono di alcuni esponenti di spicco come Gennaro Migliore e Claudio Fava. A rispondere, provando a riportare la calma, è Nichi Vendola leader ed ideatore di Sinistra Ecologia e Libertà.
Vendola afferma: “Non ho pensato di dimettermi. Anche se il mio mandato è sempre a disposizione. Per me è stato un grande sacrificio in questi anni correre su e giù, tra il governo regionale della Puglia e il governo del partito. Ma mi ribello al conformismo nei confronti di Renzi e del suo ambiente”.
Così Nichi Vendola in un’intervista a Repubblica commenta la diaspora di ‘Sinistra ecologia e libertà’ e sottolinea che “Sel non è finita. C’è una spaccatura, una frattura, ma ricominciamo. E ricominciamo da un milione e 200 mila voti che sono frutto dell’investimento nell’Altra Europa con Tsipras“.
“Per chi pensa che la vera innovazione sia Renzi, capisco sia difficile sottrarsi all’attrazione. Non posso che dire bene di Gennaro Migliore, della sua acutezza e intelligenza. Se parlassi male di Gennaro, parlerei male di me stesso. Siamo in una fase di terremoto per tutto il sistema politico italiano”. “Lo constato: Renzi ha una attrazione forte e vincente perché quel 41% è un monumento alle abilità del nostro premier. Ma noi alle primarie eravamo in contrapposizione alle idee di Renzi, che sono sempre organiche a un impianto liberista. Quando il premier squaderna il suo programma, con Blair come riferimento, ebbene noi siamo nati contro quelle tesi”. “Sel non ha affatto esaurito la sua funzione – precisa – e il Pd di Renzi ha bisogno di avere fuori da sè un forte presidio di sinistra. Ma più in generale è l’Italia ad avere bisogno di sinistra”.