Mappe, come è crollata la spesa militare gli ultimi 27 anni
Mappe, come è crollata la spesa militare gli ultimi 27 anni
Di spesa militare si è ripreso a parlare sia in USA che in Europa. Da un lato vi è stata la mossa di Trump di aumentare del 10% circa la spesa USA, compensandola con tagli in altri settori. Dall’altro da tempo si parla della necessità che i Paesi europei spendano di più per emanciparsi dall’ombrello americano. Con l’elezione dell’isolazionista Trump e i timori per il presunto espansionismo russo questi discorsi sono tornati attuali.
Ed effettivamente a guardare i dati, come le mappe pubblicate da Vividmaps sulla spesa militare, le ragioni per queste discussioni ci sono.
Il tema è il confronto tra la spesa militare dei Paesi NATO rispetto al PIL nel 1990 e nel 2015. Nel 1990 era appena caduto il muro di Berlino ma non si era ancora sciolto il Patto di Varsavia, lo avrebbe fatto di lì a poco.
25 anni dopo è tutto cambiato, alcuni Paesi dell’Est sono entrati nella NATO, che regna incontrastata, e proprio per questo gradualmente vi è stato un crollo della spesa per la difesa ovunque. Senza lo spauracchio sovietico miliardi di euro sono stati deviati altrove.
Ma vediamo meglio
Mappe, una spesa militare dimezzata quasi ovunque
Permangono in realtà quelle differenze tra Paese e Paese presenti nel 1990. Gli USA rimangono coloro che più spendono, oggi il 3,6% (in aumento), ieri il 5,7%. Solo la Grecia un tempo faceva di più con il 5,9%, ma ora la crisi ha costretto a pesanti tagli.
L’Italia è passata dal 2,1% al 1%, uno tra i valori più bassi. Solo Belgio, Spagna e Ungheria spendono meno, lo 0,9%.
In crollo la spesa tedesca, dal 2,8% al 1,2%. Nonostante l’allora Germania Ovest fosse in prima linea davanti all’Est comunista era tra i Paesi con la spesa minore.
Al contrario del Regno Unito, al 4,1% nel 1990, e ora solo al 2,1%
Giù anche la Francia dal 3,6% al 1,8%
Dopo il 1990 però sono arrivati anche i nuovi membri dell’Est, l’unico Paese che si distingue per una spesa più alta è la Polonia, con il 2,2%, inferiore solo a Grecia e USA.
Gli altri Paesi, da quelli Baltici alla Romania, Bulgaria, ecc, sono intorno all’1%.
In calo anche la spesa turca, sul modello di quella francese, dal 3,5% al 1,7%
Cosa cambierà ora? Soprattutto a Est c’è inquietudine nel Baltico per l’attivismo russo. E Polonia e Germania, oltre alla Svezia, sono a fianco di Lettonia, Estonia e Lituania, inquiete e propense a un incremento della presenza militare.
Solo ipotesi o siamo di fronte a un nuovo riarmo in Europa?