Vendola dimissionario “Viva Sel e il culo che ci siamo fatti”
Sel e Nichi Vendola: dopo la crisi scoppiata nel partito dopo l’uscita di Gennaro Migliore seguita da altri deputati incalza il dibattito interno. Norma Rangeri, direttore del quotidiano Il Manifesto, ha sollecitato la necessità di un ricambio e chiesto al leader Vendola di lasciare. Dalle colonne del quotidiano di sinistra è lo stesso Vendola a rispondere, offrendo le sue dimissioni.
Vendola non lesina critica a chi ha abbandonato Sel e rifiuta la definizione di scissione: “Ora quest’ultima sconfitta è l’esodo di un frammento di rappresentanza istituzionale, non una scissione. C’è chi è uscito criticando Sel scegliendo il Pd di De Luca e il Pd calabrese”.
A proposito delle dimissioni sue e dell’intero gruppo dirigente Vendola chiarisce: “Non sono il proprietario di questo partito. Non ho mai invidiato i capitani della squadra. Ho sempre sperato di avere più spazio per la mia vita. Mi sono trovato a diventare capitano di una squadra di governo nel Sud, un’esperienza che anche a sinistra andrebbe conosciuta e analizzata di più. Poi sono stato chiamato a combattere una deriva del Prc. Ero solo a disposizione della mia comunità. Per me la militanza nella sinistra si fa dal quinto piano o dalla strada. Ma sono stato un antileader. Il mio mandato è sempre a disposizione. Sono stati dieci anni bellissimi e durissimi. Sono dimissionario, tutti ci presentiamo dimissionari alla direzione di mercoledì. E voglio che la discussione fra la mia presidenza e gli organismi dirigenti siano separate. Nessuno pensi che mi copro con il gruppo dirigente. Ma sia chiaro, in nessun caso lascio Sel. Io sono qua, e Sel è qua e si rilancia subito”.
A proposito del futuro di Sel e Vendola si cita anche la Puglia governata dal leader di Sel da 10 anni. Sull’opportunità di una terza candidatura consecutiva Vendola risponde: “Sarà una decisione collettiva. Ho i miei pensieri e le mie intenzioni, ma ne le condividerò innanzitutto con i miei compagni”. Vendola rivendica il ruolo di Sel perché “siamo stati influenti quando non eravamo niente. Avremmo Letizia Moratti a Milano se non avessimo buttato Pisapia nell’agone, i grillini a Genova e Cagliari e la Puglia laboratorio della destra. Viva Sel, viva la fatica la passione e il culo che ci siamo fatti”.