La mezza apertura della Merkel: “Si a patto di stabilità più flessibile”
Un patto di stabilità più flessibile. E’ questa la piccola concessione fatta oggi dalla cancelliera tedesca Angela Merkel. La mezza apertura è però seguita subito da un “ma”. “Patto di stabilità flessibile ma deve essere rispettato” ha osservato il portavoce di Merkel, Steffen Seibert, nella consueta conferenza stampa oggi a Berlino. Le parole della cancelliera sembrano andare incontro a quanto richiesto dall’Agenda strategia Ue preparata dal presidente del Consiglio Europeo, Herman Van Rompuy. Nell’ultima versione del documento si chiede “un pieno uso della flessibilità già integrata nelle regole del Patto di stabilità per far compiere all’Unione passi coraggiosi per sostenere investimenti e creare posti di lavoro”.
Sul versante italiano, a invocare più flessibilità è stato il presidente del Senato, Pietro Grasso che ha chiesto all’Ue “una maggiore flessibilità del patto di stabilità che potrebbe escludere il costo delle riforme strutturali dal calcolo del deficit pubblico”. In vista del semestre di presidenza italiana, Grasso ha quindi auspicato che si riduca “la distanza che i cittadini avvertono rispetto alle istituzioni europee puntando all’efficienza e democraticità dei processi decisionali”.
LE NOMINE – Sul versante nomine, quasi incontraste ormai le quotazioni per il popolare Jean Claude Juncker alla presidenza della Commissione, il socialista Martin Schulz riconfermato alla presidenza del Parlamento europeo, l’italiano Gianni Pittella alla presidenza del gruppo del Pse. L’Italia, forte del grande risultato ottenuto dal Pd, punta ad avere nella comissione qualche esponente di peso: papabile il commissariato europei agli Esteri, che potrebbe andare a Federica Mogherini.