Immigrazione e politica estera: Obama bocciato
Gli americani bocciano il presidente Barack Obama in due materie: immigrazione e politica estera.
Il 58 per cento degli americani non condivide la condotta che il presidente ha adottato in politica estera. L’amministrazione Obama non ha mai registrato così tanti scontenti. Nell’ultimo mese la Casa Bianca ha lasciato per strada una decina di punti. Nel complesso la fiducia nel presidente Obama sta calando, come ha scritto il New York Times.
Il 52 per cento degli statunitensi non giudica positivamente il modo in cui Washington sta gestendo la crisi in Iraq. Un terzo degli elettori democratici dice di non approvare le scelte di politica estera fatte dal presidente. Il 51 per cento degli americani condivide l’invio in Iraq di 300 consiglieri, così come poco più della metà degli elettori statunitensi è disposto a collaborare con l’Iran per risolvere la crisi irachena.
È proprio sull’Iraq che gli americani si spaccano. Gli elettori repubblicani vorrebbero un maggiore coinvolgimento e sostengono un intervento militare aereo. I democratici sono più cauti. In generale, nel paese aumentano coloro che si dicono favorevoli a un attacco con i droni. Il timore è che un intervento degli Stati Uniti nelle intricate questioni irachene condurrebbe a un nuovo coinvolgimento diretto per Washington, un coinvolgimento lungo e costoso. Prospettiva che agli americani non piace.
Obama prende voti negativi anche sull’immigrazione: il 65 per cento degli americani non condivide le scelte fatte dall’amministrazione. Anche in questo caso la fetta degli scontenti si va allargando: e se è vero che la maggior parte dei delusi vota a destra, anche da sinistra arrivano critiche alla Casa Bianca. Si tratta della percentuale più alta di scontenti che Gallup ha mai registrato da quando conduce sondaggi sull’immigrazione.
Come scritto dal New York Times, il calo della fiducia nei confronti di Obama potrebbe ridurre la forza politica della sua amministrazione, ridimensionando gli obiettivi da perseguire nei due anni e mezzo che il presidente trascorrerà ancora alla Casa Bianca.