Elezioni Francia, alcune mappe dopo il secondo turno
Elezioni Francia, alcune mappe dopo il secondo turno
Le elezioni francesi continuano ad essere attuali, non solo perchè il neo eletto presidente deve ora scegliere un primo ministro. E c’è molta curiosità e attesa su una scelta che non è scontata, dovendo attingere a personalità già appartenenti ad altre formazioni politiche. Da questa scelta si capirà anche la volontà di realizzare coalizioni con i vecchi partiti, per esempio.
Ma anche perchè devono ancora tenersi le elezioni legislative, l’11 e 18 giugno, quelle che decideranno la maggioranza in Parlamento; e che diranno se Macron sarà un presidente dimezzato, costretto a coabitare con una maggioranza semi-ostile, o se En Marche avrà vinto anche nei collegi.
I partiti si stanno riposizionando, quello socialista è in crisi, uno dei leader, Manuel Valls, assieme ad altri è passato in En Marche. I seguaci di Hamon e di fatto l’ala sinistra sperano quindi in una alleanza con la sinistra radicale di Melenchon, che ha sfiorato il 20% al primo turno delle presidenziali.
A destra Les Republicaines resistono e intendono avere una revalsa alle legislative. Il FN è scosso invece dalle conseguenze della sconfitta. In prospettiva si intravede una sorta di Fiuggi, un cambio di nome, un tentativo quindi di allargamento del campo di azione. Ma all’interno le frange più legate al vecchio Jean Marie Le Pen resistono.
Elezioni Francia, le mappe del primo turno
Approfondiamo allora i dati sulla vittoria di Macron al ballottaggio con il 66,1%. E proponiamo alcune mappe che illustrano meglio cosa è accaduto in Francia.
Da cartesfrance e altri siti abbiano attinto per delle mappe dettagliate dei risultati al primo e al secondo turno. Ci interessa soprattutto il secondo, ma mostriamo anche il primo, come promemoria.
E’ interessante come la Francia si sia divisa, secondo linee anche inedite.
Macron ha vinto nelle grandi città, nell’Ovest, in particolare in Bretagna e in Aquitania e nell’area immediatamente a ovest del Massiccio Centrale. Marine Le Pen come Trump in USA ha prevalso in un’area più vasta, perchè ha vinto nei comuni più piccoli. Anche con una percentuale nel complesso inferiore.
Molti i centri vinti anche da Fillon e Melenchon. Il primo nei suoi feudi a centro-ovest, e poi sul Massiccio Centrale, sulle Alpi, in Costa Azzurra.
Melenchon in alcune banlieux parigine, a Est e Nord Est, per esempio a Saint Denis. E poi in Linguadoca, al confine con la Spagna, in aree del Centro-Sud in cui già la sinistra era forte.
Si noti la prevalenza di Lassalle nel Sud Ovest in alcuni piccoli comuni nella zona di cui è originario. Leader centrista molto localista, riesce a essere presente sulla mappa nonostante l’1,21% raccolto a livello nazionale.
Elezioni Francia, il secondo turno
Il secondo turno presenta una netta prevalenza di Macron questa volta anche dal unto di vista geografico.
Le aree in cui vince Marine Le Pen questa volta sono ridotte. Ristrette al Nord, in particolare l’Aisne e il Pas de Calais, e le aree di antico radicamento del FN nel Sud.
E’ interessante la prevalenza del Nord rispetto al Sud nelle aree di forza del FN. Calais e Henin Beaumont sono i centri più grandi in cui Marine Le Pen vince. Aree in crisi, con disoccupazione più alta della media, ex minerarie ed ex operaie.
A Calais poi si sono vissuti anni di emergenza immigrazione; con i campi profughi che hanno ospitato migliaia di immigrati che miravano a raggiungere gli USA.
Elezioni Francia, alcune mappe “alternative”
Macron e Le Pen rappresentano dei mondi completamente diversi. E tra le linee di divisione certamente vi è stato l’eterno confronto città-campagna.
In poche altre elezioni le grandi città si sono divise in maniera così netta dai centri più piccoli come in questa occasione.
E allora per meglio capire le ultime votazioni le mappe classiche non bastano. Queste rilevano solo la superficie delle regioni e dei comuni, non gli abitanti.
Slate propone delle mappe che mostrano il Paese deformato in base alla popolazione della aree urbane maggiore. In questo modo si rende più evidente l’ampiezza del consenso dei candidati che proprio qui hanno avuto più voti.
Così Macron anche al primo turno appare molto più dominante; mentre la Le Pen vince in un certo senso negli“interstizi” tra i centri urbani.
Ancora di più ciò è evidente al secondo turno. Il voto alla candidata del FN appare residuale,
E’ come una catena tra le grandi città quella che ha fatto trionfare Macron. Si vede molto bene dividendo il Paese esattamente in due, tra le aree in cui questi ha avuto più del risultato medio al secondo turno, 66,1%, o meno.
La Francia macronista è quella dell’area parigina, innanzitutto, di Lione, di Marsiglia, dell’Ovest. vi sono però aree compatte a Sud Est e a Nord in cui prende meno della media. E’ la Francia che deve ancora conquistare, in cui ha vinto con un margine inferiore, magari solo con un voto al “meno peggio”.
Elezioni Francia, il fattore insicurezza
Si tratta della Francia che spesso teme l’insicurezza. Nella seguente mappa vi sono gli episodi di violenza per abitante. Sono di più a Parigi, nel Nord, nella regione di Marsiglia e di Nizza. Quasi ovunque ha vinto il FN, ma non a Parigi, dove un’altra narrazione è prevalsa. Nelle aree più insicure dell’Ile de France ha però spesso vinto Melenchon. Un altro sintomo di disagio, per quanto diverso.