La disfatta di Natal: Italia eliminata e fine dell’era Prandelli

Pubblicato il 24 Giugno 2014 alle 22:01 Autore: Stefano Merlino
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Peggio di così non poteva proprio andare: l’Italia del dimissionario Cesare Prandelli esce con le ossa rotta e tra i fischi da questi Mondiali. Gli Azzurri riescono a compiere una davvero poco invidiabile impresa, perdendo una gara giocata ai limiti della decenza e segnata dai troppi colpi proibiti. L’Uruguay, dato per spacciato alla vigilia, sbatte fuori la peggiore Nazionale dell’era prandelliana, con la rete di Diego Godin.

FALLIMENTO – Chi vi scrive ha sempre provato grande stima nei confronti del nostro ex Commissario Tecnico, al quale va sicuramente riconosciuto il merito di aver riportato quell’entusiasmo attorno alla Nazionale, perso dopo la figuraccia di quattro anni fa in Sudafrica. In pochi anni, il Cesare nazionale ha rianimato una squadra ancora ubriaca dall’impresa in terra tedesca, lanciando tanti, tantissimi giovani fino a quel momento semplici sconosciuti e raggiungendo una finale agli Europei, poi persa contro una Spagna ancora Regina del calcio mondiale. Le cose, però, sono cambiate molto negli ultimi due anni, a causa di troppi esperimenti mal riusciti ( “Balotelli è stato un mio progetto, ho sbagliato”, confessa il C.T. ) , della fuga incontrollata dei nostri talenti e di un diffuso disinnamoramento. Questo giorno l’Italia intera se lo ricorderà per sempre come la disfatta più grande dal punto di vista calcistico.

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Da domani comincerà una nuova era, forse con un nuovo tecnico ( Roberto Mancini, Massimiliano Allegri e Luciano Spalletti in pole, ma potrebbe esserci un tecnico straniero ) e con gli addii, quasi certi, di quei pochi campioni del mondo del 2006 rimasti, in primis Andrea Pirlo. Chi arriverà, dovrà lavorare molto per riportare la tranquillità in uno spogliatoio bollente, diviso, secondo Gigi Buffon, tra “i vecchietti che tirano avanti la carretta e tra i giovani che in campo non fanno nulla”.

“DIMISSIONI IRREVOCABILI” – Davanti ai microfoni, Cesare Prandelli è un fiume in piena. Ce l’ha con l’arbitro, il messicano Rodriguez,  colpevole di aver ingiustamente espulso Claudio Marchisio ( “Un rosso così rovina tutto” ) e di non aver punito quell’intervento da galera di Luis Suarez su Giorgio Chiellini. In una delle notti più drammatiche della storia della Nazionale, l’oramai ex C.T. rassegna le sue dimissioni, “è una decisione presa prima del Mondiale, mi prendo le mie responsabilità, quindi mi dimetto”. Quindi, lasciando tutti a bocca aperta, parte un durissimo attacco alla stampa.

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“Da quando ho firmato il rinnovo sono partiti attacchi, come se fossimo un partito politico e io”, precisa il tecnico bresciano, “non rubo soldi ai contribuenti, non ho mai rubato”. Su quell’aereo per l’Italia che tutti volevano partisse il più tardi possibile, non è detto che ci saliranno, nemmeno il Presidente Federale Giancarlo Abete e il suo vice, Demetrio Albertini, prossimi anche loro alle dimissioni. Il cielo è nero, nerissimo, sopra Natal

L'autore: Stefano Merlino

Sono nato nel 1987 e da sempre mi piace scrivere. stefano.merlino@termometropolitico.it (Twitter: @stefano_mago)
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