Realtà virtuale al cinema: l’abbiamo provata ad Amsterdam
Realtà virtuale al cinema: l’abbiamo provata ad Amsterdam
Si fa un gran parlare di realtà virtuale, ma il timore è che finisca come il 3D. Rivoluzionario in tempi non sospetti, ripreso all’inizio degli anni Duemila, poi di nuovo nel dimenticatoio. La realtà virtuale potrebbe fare la stessa fine? Il primo cinema in realtà virtuale al mondo ha aperto ad Amsterdam quasi un anno fa. Una piccola saletta, sedie da conferenza, un paio di cuffie Sennheiser e un casco Samsung Gear VR. Nessuno schermo, ovviamente. Audio in inglese e una breve introduzione per capire come funziona.
Realtà virtuale: l’esperienza al VR Cinema di Amsterdam
L’esperienza dura in tutto mezz’ora e il prezzo del biglietto è di 12,50 euro. Si può scegliere tra tre categorie di spettacoli. Il primo riguarda veri e propri filmetti che ci consentono di volare ed esplorare terre e ambienti passati e futuri. Il secondo è riservato ai bambini. Il terzo è un’esperienza narrativa integrata in un contesto sci-fi. I contenuti sono sempre in mutamento. A oggi si potrebbero vedere filmati horror o documentaristici, ad esempio.
Ormai siamo abituati a tutto, quindi non si ripeterà l’esperienza della folla spaventata che scappa dal cinema quando il treno ripreso dai fratelli Lumière “rompe” lo schermo. Siamo un gruppo sparuto di persone e siamo tutti accomunati dalla stessa cosa: una inevitabile curiosità.
VR Cinema: realtà virtuale immersiva o no?
Alcune esperienze sono affascinanti, altre un po’ meno. Come realtà virtuale non è molto immersiva. Sembra piuttosto un 3D molto più sviluppato. Non guardiamo però un punto fisso nello schermo, non siamo vincolati a una visuale rettangolare. Possiamo effettuare un movimento a 360 gradi e restare dentro al film. Tutto quello che c’è accanto nella realtà è letteralmente sparito. Se non fosse per la gente di fuori – la sala dove si trova il cinema ospita anche un bar e, al piano superiore, un ristorante di lusso – che parla e disturba l’esperienza – forse hanno lasciato aperte le tende.
In alcuni filmati la noia prende il sopravvento e così ci giriamo intorno per scoprire dettagli che attirino la nostra attenzione. Gli scenari sono perfettamente ricostruiti, solo la messa a fuoco non è a livello eccezionale. Il volume dell’audio, comunque regolabile sulle cuffie, cambia da filmato a filmato.
Cinema in realtà virtuale: come sono i film
Da una discoteca dove un tizio s’innamora della ragazza della sua vita arrivano in una rimessa fantascientifica dove due robottini alla Wall-E si conoscono imparano a ricostruire il mondo. Poi si va sul filosofico. Siamo andati indietro nel tempo, con gli uomini primitivi che si muovono nella natura selvaggia. Voliamo quindi sopra nuvole e montagne. Guardiamo in basso e (non) soffriamo di vertigini. I filmati sono intervallati da titoli di coda abbastanza lunghi. La resa del casco sulla testa, a lungo andare, potrebbe infastidire. Ci togliamo per un attimo il visore per vedere cosa stanno facendo gli altri. Dall’esterno sembriamo un gruppo di matti, soprattutto quando il nostro corpo si torce e contorce, atto a esplorare l’ambiente in cui siamo immersi.
Alla fine, di questa mezz’ora, 8 minuti se ne sono andati in titoli di coda, mentre gli altri si sono persi tra narratività ed esperienze comunque suggestive, ma di sicuro migliorabili sotto molti aspetti.
La realtà virtuale in Olanda
La realtà virtuale è solo all’inizio, certo, ma in Olanda sta prendendo sempre più piede. A Volendam, ad esempio, a 30 minuti dalla capitale dei Paesi Bassi, c’è un posto dove si racconta la storia della cittadina. Anche qui si può usufruire di un’esperienza in realtà virtuale di circa 10 minuti. L’esperienza ci ha fornito qualche spunto di riflessione su come sarebbe bella la Storia se insegnata in questo modo. Entrando direttamente nel contesto. Partecipando, seppur passivamente, allo svolgersi degli eventi più o meno ben ricostruiti.
Quale futuro per la realtà virtuale (e i VR Cinema)?
Dalla primavera 2016 a oggi dovevano essere aperti altri cinema in alcune capitali europee, come a Londra e Berlino. Forse è ancora troppo presto per cantare vittoria, ma la realtà virtuale sembra essere a un buon inizio. Questo almeno il responso finale dopo le prime due esperienze. La VR potrebbe quindi avere un futuro migliore, ma forse applicata in determinati contesti. Per ora il VR Cinema, almeno a nostro avviso, può vantare una sufficienza scarsa. Che tuttavia vale la pena di essere provata.
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