Centro-sinistra: Renzi e Pisapia in due eventi contemporanei e distinti
Centro sinistra: Renzi e Pisapia in due eventi contemporanei e distinti
Nel mondo della sinistra italiana le scissioni sono sempre esistite. La più importante, tra tutte, quella che ha portato alla nascita del Partito Comunista d’Italia, poi Pci, nel 1921. Diversa la situazione a destra. A ben vedere, oltre alla sfortunata parentesi fascista, non è mai esistito un partito di destra predominante, almeno nella Prima Repubblica.
La frattura capitale-lavoro, quella che nella teoria di Rokkan andava a costituire il principale cleavage di strutturazione dei sistemi partitici europei, in Italia assumeva la fisionomia centro vs sinistra. In termini semplicistici, lasciando da parte le sfumature, l’onda del liberalismo veniva cavalcata dalla Democrazia Cristiana. Quella del “comunismo” dal Partito Comunista. Una lotta a due, favorita da un contesto internazionale in cui dominava una visione manichea del “politico”: ovest/est, USA/URSS, liberalismo/comunismo, ecc.
Centro-sinistra: le scissioni nella sinistra italiana
Difficile la categorizzazione del sistema partitico italiano dal ’48 al ’92. Di bipartitismo non si è mai potuto parlare, nonostante fossero due i partiti attorno ai quali si catalizzava il maggior consenso elettorale. C’è chi ha azzardato l’ipotesi del bipartitismo imperfetto (Galli, 1996), a sottolineare il difetto del bipartitismo italiano, che mancava di alternanza governativa. Il Pci, infatti, in virtù della conventio ad exludendum, congenita alla sua antisistematicità, non poteva sostituire la Dc al governo del paese.
Con il crollo del Muro di Berlino, la fine della Guerra Fredda, veniva meno anche la visione dualista del reale. Dunque anche la biunivocità dello spettro politico. Da lì, il sistema partitico italiano è entrato in una crisi profonda, che ancora non riesce a superare.
Centro sinistra: Renzi e Pisapia in due eventi contemporanei
E si arriva ad oggi. I cicli della storia si ripetono, e la sinistra non riesce proprio a rimanere unita. L’idea di un partito a vocazione maggioritaria è durata ben poco. E intorno al Partito Democratico, le formazioni politiche emergenti sono numerosissime. Problema di leadership? Sì, anche se non è l’unico.
Ed ecco che in questi giorni i due uomini più discussi del centro-sinistra riuniscono l’elettorato in due eventi distinti, uno a Milano, uno a Roma. L’evento ‘istituzionale’ inizia oggi nel capoluogo lombardo. ‘Italia 2020’, assemblea dei circoli dem con Matteo Renzi capofila. Dall’altro lato ‘Insieme’, domani nella capitale, guidato da Giuliano Pisapia e il suo Campo Progressista, accompagnato da Mdp.
Guardando alla lista dei partecipanti ai due distinti eventi, si scorge la divisione fra le due anime del centro-sinistra. La sinistra degli ex Ds, oggi confluiti in parte in Mdp, andrà a Roma. L’area che fu della Margherita, invece, a Milano. Comunque sia, la spaccatura non è netta. Gianni Cuperlo, ad esempio, sarà a Milano. Così come il vicesegretario Maurizio Martina, entrambi espressione della sinistra del Pd.
“La parola d’ordine a Milano sarà ‘futuro’”, spiega il ministro Martina. A Roma, invece, si discuterà, nuovamente, della prospettiva di un nuovo centro-sinistra.
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Centro sinistra: gli ospiti di Pisapia a Roma
Molti gli ospiti che saliranno sul palco della manifestazione capitolina, che alternerà pezzi della politica e pezzi della società civile. Tra gli esponenti politici, Pierluigi Bersani e il riconfermato sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. Tra i rappresentanti della società civile, il costituzionalista Valerio Onida, uno dei protagonisti nel sostegno del No al referendum del 4 dicembre. E l’attore Claudio Amendola, che ha mandato un videomessaggio di auguri.
Tra gli altri, certa la partecipazione dell’ex sindaco di Napoli, Antonio Bassolino, che anticipa la sua presenza su Facebook: “Nelle scorse settimane ho incoraggiato Giuliano Pisapia ad impegnarsi sul piano programmatico e politico, oltre ogni logica di veti incrociati, per la prospettiva di un nuovo centro-sinistra. Mi sembra giusto essere in piazza”. Presente anche il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, l’europarlamentare dem David Sassoli, il deputato Pd Paolo Gandolfi e i senatori Luigi Manconi e Sergio Lo Giudice.
Partecipazione accordata anche da Pippo Civati di Possibile e Stefano Fassina di Sinistra italiana. E dai Verdi. “Verremo da tutta Italia sotto un grande striscione dal titolo: Insieme il futuro è verde”, anticipa il coordinatore nazionale Angelo Bonelli.
Centro sinistra: gli ospiti di Renzi a Milano
Non da meno la scaletta milanese. Oggi e domani Renzi riunirà i circoli dem al teatro Linear Ciak. L’ex premier chiamerà a raccolta segretari e dirigenti per preparare il rilancio del partito, parlando anche al mondo delle associazioni e del volontariato. E’, infatti, prevista la partecipazione del fondatore di Libera, Don Ciotti. In rappresentantanza della società civile interverranno l’avvocato Lucia Annibali, sfregiata con l’acido dall’ex fidanzato, e il virologo Roberto Burioni, capofila della campagna a favore delle vaccinazioni. Ci saranno anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala e e l’ex ct della nazionale di pallavolo Mauro Berruto.
Centro sinistra: alla ricerca della società civile
Da una repentina analisi pre-eventi, una cosa appare certa e comune ad entrambe le manifestazioni. Il tentativo spasmodico di riallacciare i rapporti con la società civile. Quel rapporto eletti-elettori tanto caro alla sinistra, e ormai allentato da più di vent’anni. La linea spartiacque è da ritrovarsi proprio nella caduta del Muro sopra richiamata. Cui seguirono la fine della competizione Dc–Pci, la fine del Partito Comunista e la nascita dei Ds e di Rifondazione comunista. Da lì, l’epilogo degli stessi e la nascita del Pd. Ad oggi, la frantumazione del Partito Democratico, il tentativo di mantenerlo in vita, e una miriade di forze politiche alternative che vogliono riunire il centro-sinistra.
Centro sinistra: alla ricerca di unità
Si giunge così ad un’altra certezza, anch’essa comune alle due iniziative: la ricerca di unità. Il che, vista la situazione, risulta paradossale. Ma è proprio quello che cercano non solo Pisapia e i suoi, ma anche Renzi.
Il problema che rimane, dunque, è unico: la leadership. E per avere maggiori informazioni a riguardo non basta arrivare alla conclusione di ‘Italia 2020’ e di ‘Insieme’. Sarà l’apertura della campagna elettorale per le Politiche 2018 a dare chiarezza. E, soprattutto, la definizione delle regole del gioco. Quest’ultima slittata, per l’ennesima volta, a settembre.
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