Sondaggi politici SWG: quali sono le fratture del Paese?
Sondaggi politici SWG: quali sono le fratture del Paese?
L’ultimo dossier dell’istituto demoscopico SWG ci parla della metamorfosi del Paese. Qui, in un recente articolo, abbiamo analizzato la prima parte del dossier, basata sulla valutazione di due precise pratiche economiche: l’austerity e la riduzione del costo del lavoro. In questo articolo, si analizza la seconda parte del dossier, legato prevalentemente alla società. In particolare, SWG propone una serie di dicotomie. Si segnala, in primo luogo, la relatività delle dicotomie. Per esempio, la prima che viene proposta (onesti – furbi) non è necessariamente contraddittoria (come nel caso di onesti-disonesti). Nonostante questi limiti metodologici, i risultati sono di notevole interesse.
Sondaggi politici: le fratture principali della società riguardano ricchezza e onestà
La domanda posta da SWG è la seguente;
Nella realtà quotidiana, secondo lei quali dei seguenti poli di conflitto tra le persone son molto forti ancora oggi?
Si chiede di esprimere una valutazione quantitativa, in una scala da 1 (poco forti) a 10 (molto forti). I risultati vengono comparati con le rilevazioni di febbraio 2017 e dicembre 2016. Nella tabella che riportiamo qui di seguito, si elenca – in ordine decrescente – l’importanza dei poli di conflitto. In testa, troviamo la dicotomia “onesti-furbi” (8,2 su scala decimale). Due decimi più giù troviamo una delle divisioni tradizionali: ricchi e poveri (8/10).
In terza posizione troviamo il contrasto sulla stabilità lavorativa. Da un lato il posto fisso, dall’altro il precariato (7,7/10). Chiude la top five, la “dicotomia dell’integrazione” (immigrati – prima gli italiani) e la tensione sui temi di uguaglianza e disuguaglianza. Questa particolare classifica si chiude con la dicotomia genuinamente politica di “Italia – Europa”; ovvero: il contrasto tra il piano politico statale e il piano politico sovranazionale. Il risultato ottenuto è di 6,7/10.
Sondaggi politici SWG: unendo i punti
SWG elabora un grafico intuitivo nel quale i poli di conflitto vengono divisi per fasce. Nella “seconda fascia” rientrano, in buona parte, poli di conflitto di carattere economico o socio-economico. La prima fascia si fonda, tendenzialmente, su valori e principi (equità – diseguaglianza), o su dicotomie classiche (ricchi – poveri).