Popolazione Europa, i Paesi dove è in crescita e dove cala di più – infografiche
Popolazione Europa, i Paesi dove è in crescita e dove cala di più – infografiche
Il problema demografico in Europa esiste. In molti Paesi c’è crescita naturale zero, quasi ovunque si rimane sotto i 2 figli per donna, il limite per una riproduzione della popolazione.
Il problema è che la situazione è un po’ più complessa, perchè le dinamiche demografiche non sono decise solo dai nati e dai morti. Ma anche dagli spostamenti di popolazione, dall’emigrazione e dall’immigrazione.
Si crea così un panorama europeo molto diversificato.
Nella prima infografica vediamo i Paesi in ordine di abitanti. Dopo la Germania con 82 milioni di persone vi è la Turchia, in grande aumento a 78 milioni, poi la Francia a 66 e il Regno Unito a 65. Solo dopo l’Italia con 60 milioni.
Si capisce però meglio quello che sta accadendo osservando le sole variazioni di popolazione. Qui si apprezzano le differenze tra Paese e Paese
Popolazione Europa, la Germania riprende a crescere, ma nessuno batte gli aumenti turchi
La novità è il ritorno alla crescita demografica della Germania, che nel 2015 ha sfiorato il milione. La ragione è l’impennata degli arrivi di migranti. Così il Paese è tornato oltre gli 82 milioni di abitanti.
Nessuno però batte la Turchia, che cresce ogni anno di un milione di persone e probabilmente supererà la Germania tra qualche anno.
Il Regno Unito è in attivo di circa mezzo milione di abitanti ogni anno, anche se nel 2016 c’è stato un deflusso maggiore di popolazione
Tra i Paesi che invece perdono più abitanti ci son Grecia, Italia, Romania. C’è qui un mix di calo delle nascite ed emigrazione. Sono presenti entrambe, e l’immigrazione non supplisce, neanche in Italia.
Italia, Grecia e Portogallo sono gli unici Paesi occidentali a perdere popolazione, e non è un caso che siano stati più colpiti dalla crisi
Questo ha un impatto sulla proporzione che la popolazione di ogni Paese ha sugli abitanti della UE. Nella terza delle infografiche vediamo come cambia nel caso dell’Italia, che dopo avere raggiunto il 12% scende al 11,8%. Calo maggiore per la Romania, mentre la Germania appare in recupero.
E’ possibile scegliere l’anno dal 2008 di cui esaminare i dati.