Lavoro ICT, in Italia non è cosa da giovani, è record negativo di under 34 – infografiche
Lavoro ICT, in Italia non è cosa da giovani, è record negativo di under 34 – infografiche
L’Italia ha un grosso problema con l’alta tecnologia e tutto il settore ICT in generale e un altro con i giovani.
I dati delle seguenti infografiche lo dimostrano chiaramente.
Perchè non siamo solo tra i Paesi in cui ci sono meno occupati nell’ICT. Non solo quello in cui ci sono meno laureati che a lavorano nell’alta tecnologia, ma anche quello in cui questi lavoratori sono i più vecchi.
Abbiamo voluto, tramite dati Eurostat, osservare come i Paesi europei si dividono in base all’età dei dipendenti del settore ICT.
Le differenze sono enormi. Nell’Est Europa quelli con meno di 34 anni superano il 40% quasi ovunque. E sono oltre il 50% in Polonia, Lettonia, Lituania, addirittura al 65% in Turchia.
A Ovest le cose cambiano, la proporzione di giovani è tra il 33% e il 36% in Francia, Spagna, Germania, Belgio, Regno Unito. Eccezione l’Italia in cui solo il 24,5% è tra i 15 e i 34 anni
E’ naturale che Paesi con economia emergente abbiano moltissimi giovani in questo settore. Si tratta spesso di aziende fondate da poco, sedi estere di multinazionali. E poi a Est una certa preparazione universitaria nel ICT è cosa piuttosto recente.
Ma l’Italia risulta anche al di sotto della media europea occidentale. Vi è una senescenza che è probabilmente prodotto di un mancato ricambio, da un lato, e dalla mancata espansione del settore ICT. A differenza di quanto avvenuto all’estero
Lavoro ICT, il rapido calo della proporzione di giovani nel settore – infografiche
Nella seconda infografica vediamo come questa percentuale di under 34 si è evoluta.
L’Italia nel 2004 aveva una proporzione di giovani nell’ICT superiore a Germania, Inghilterra e Francia, il 45% contro poco più del 40%.
Negli anni successivi però è stato un crollo di più di 20 punti, simile solo a quello spagnolo, ma in Spagna si partiva da valori più alti.
A Est le percentuali sono rimaste sostanzialmente le stesse, in Germania si è calati solo di un 5%.
Si conferma l’impressione che con la crisi siano stati i giovani e i precari a essere sacrificati, mentre sono rimasti al lavoro i più anziani, garantiti. Le minori assunzioni hanno fatto il resto
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