Rinnovo contratto statali: primo incontro, Ministero Economia decisivo
Rinnovo contratto statali: primo incontro, Ministero Economia decisivo.
Sul primo incontro tra governo e sindacati sul tema rinnovo contratto statali si registra incertezza. Le posizioni sono ancora distanti. Sarà dunque un’estate di lavoro. Con quattro incontri, uno per ciascuno dipartimento. Tutto questo fino alla prima settimana di agosto. Poi si riprenderà a settembre. Le tempistiche sono ancora incerte, ma tutto deve essere pronto entro la redazione della nuova Legge di Bilancio. Il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli ha già rassicurato sugli aumenti di 85 euro medi. Anche se al momento non ci sono ancora tutte le risorse necessarie.
Rinnovo contratto statali: resoconto riunione Aran-sindacati
Durante l’incontro Aran-sindacati di ieri si è parlato anche di normativa. Sotto questo aspetto è stato deciso di aprire quattro tavoli di discussione. Uno per ciascun dipartimento: statali, dipendenti pubblici centrali, forze dell’ordine e insegnanti. Sul tavolo di discussione le regole per i permessi, i permessi 104, malattie, ferie, infrazioni e licenziamenti.
Sul fronte economico si è discusso sull’ulteriore necessità di reperire risorse. Queste dovranno andare a coprire gli aumenti medi di 85 euro lordi. Oltre ai premi e al problema del bonus Renzi. Quest’ultimo non dovrà essere toccato, ma al momento non ci sono soluzioni effettive a riguardo. I sindacati hanno spinto su una risoluzione immediata, visto il fermo dei contratti da ormai 9 anni.
L’Aran ha inoltrato la richiesta al Tesoro e al ministro Madia, che negli ultimi giorni non si è espressa in merito. Resta il problema delle risorse, quindi. E della tempistica di trattativa che potrebbe allungarsi ulteriormente.
Rinnovo contratto statali: la parola ai sindacati
Sarà dunque decisivo il parere del Ministero dell’Economia. I sindacati non si sono certo dichiarati soddisfatti. Il segretario generale Uilpa Nicola Turco si è espresso in merito. “Non possono esserci scostamenti rispetto agli aumenti medi di 85 euro”, ha affermato. “Questo aumento dovrà riferirsi solo agli aumenti tabellari. Inoltre dovrà essere garantito a tutti gli statali. Attraverso criteri che possano assicurare un adeguato aumento salariale”.
Per i sindacati, infine, gli aumenti degli stipendi non possono essere legati alla redistribuzione dei redditi. Per i sindacati, alla seconda questione, ci si arriva con altri strumenti di regolamentazione finalizzati allo scopo. Non certo attraverso la differenziazione degli aumenti degli stipendi.
I sindacati hanno anche chiesto la defiscalizzazione dei salari accessori. Si parla quindi dei premi di produttività e delle indennità relative al tipo di servizio e orario. Anche su questo punto le parti risultano distanti.
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