Concorso dirigente scolastico: bando in ritardo, manca il regolamento
Concorso dirigente scolastico: bando in ritardo, manca il regolamento
Ancora una volta l’urgenza proclamata dal Miur si è tradotta in uno slittamento. La materia questa volta è l’«imminente» concorso per dirigente scolastico. Tutto sembrava pronto per l’uscita del bando. Era stata inizialmente prevista per metà luglio. Ormai è chiaro che subirà un ritardo; con tutta probabilità bisognerà aspettare settembre. Le difficoltà dovrebbero essere circoscritte al regolamento. Quest’ultimo è già passato al vaglio del Consiglio di Stato. D’altra parte, l’organo ha avanzato alcune riserve nel merito. Innanzitutto, per dirla in breve, non ha convinto il principio di selezione relativo ai posti “riservati”. Inoltre, altre critiche sono state avanzate sulle modalità di pre-selezione – una batteria di quesiti diffusa poco prima della prova – che esporrebbero a difficoltà e ricorsi, rallentando, quindi, l’intero svolgimento della procedura.
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Tuttavia, nonostante siano già passate due settimane dall’esame del Consiglio di Stato, del regolamento ancora nessuna traccia. Molto probabilmente il ministero lo ha sottoposto alla valutazione della Funzione Pubblica. Tempo fa, l’organo aveva rilevato delle criticità sulla mancata previsione di modalità chiare di svolgimento e contenuti del corso di formazione e tirocinio. Il regolamento fu successivamente corretto anche su questo versante, però. Dunque, continua a non spiegarsi il ritardo del bando.
Concorso dirigente scolastico: bando in ritardo, manca il regolamento
Il ministro Valeria Fedeli ha assicurato che farà di tutto per velocizzare la procedura e così evitare che per le nomine si debba aspettare il 2019. Intanto, già alcune settimane fa, dall’Anief si avvertiva “se non si procederà a una selezione celere, il rischio è che nel 2018 ci ritroveremo ben oltre le 2mila reggenze. Infatti a settembre, sono previste 1.900 scuole gestite da un dirigente scolastico che è già titolare in un altro istituto scolastico, con la metà delle scuole, quindi, che si ritroveranno con un preside diviso su più realtà e plessi da gestire. Pensare di avere quasi 2.500 scuole in reggenze nell’anno scolastico 2018/19 rappresenterebbero un problema gigantesco per la conduzione regolare delle scuole, oltre che per i milioni di alunni, ma anche di tutto il personale che vi opera”.
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