Pensioni ultime notizie: Ape e Legge di Bilancio, fondi non assicurati
Pensioni ultime notizie: Ape e Legge di Bilancio, fondi non assicurati
Il governo è ancora al lavoro per la Legge di Bilancio 2018 che tocca direttamente le pensioni. Infatti l’anno venturo ci saranno da sistemare le questioni della fase due previdenziale e si vocifera un possibile ampliamento di Ape social che è difficile. Al di fuori delle pensioni ci sono altre questioni in via di risoluzione e tutte queste novità non potranno essere attuate contemporaneamente. I fondi non bastano per tutto, vediamo nel dettaglio.
Pensioni ultime notizie: Legge di Bilancio 2018, i conti non reggono
Secondo alcune stime la manovra totale dovrebbe muovere circa 15 miliardi almeno. Voci sempre più insistenti alzano questo tetto addirittura a 20 miliardi di euro. Stanno per andare in porto le trattative per il rinnovo del contratto statali e il reddito di inclusione dovrebbe partire da gennaio. Senza dimenticare la pensione anticipata e le possibili modifiche da concordare con i sindacati nel corso del prossimo mese. Far rientrare il tutto nella legge di stabilità annuale non sarà per niente facile.
Pensioni ultime notizie: fase due e sindacati
Nello specifico per quanto riguarda Ape volontaria e fase due gli interventi allo studio sono numerosi. Tra le ultime novità c’è senza ombra di dubbio il distaccamento dell’anticipo di mercato dalla Rita. La fase due per i giovani è un cantiere aperto e ricopre grande attenzione da parte dei sindacati. Il governo presenterà una proposta ai rappresentanti dei lavoratori in base a quelle che sono le risorse disponibili. Resta da chiarire numeri alla mano quanto spazio ci sarà per l’introduzione di nuove misure.
Pensioni ultime notizie: Ape social, nuovi beneficiari?
In questi giorni i tecnici dell’esecutivo stanno studiando possibili ampliamenti dell’Ape social. Obiettivo minimo è includere gli esclusi senza che il loro peso ricada sulle nuove richieste. La situazione vede confermati i fondi del 2017, con la remota possibilità d’inclusione per ulteriori richiedenti. I soli 5 miliardi annunciati non bastano, quindi è chiaro che il governo dovrà ancora una volta tagliare e puntare solo sulle questioni più urgenti.
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