Laura Boldrini denunciata: “istigazione a delinquere”, privilegia gli immigrati
Laura Boldrini denunciata: “istigazione a delinquere”, privilegia gli immigrati
La presidentessa della Camera, Laura Boldrini, ha affermato pochi giorni fa che avrebbe cominciato a denunciare coloro che l’avessero attaccata pesantemente sui social network. Una scelta che ha sollevato critiche e che ha polarizzato l’opinione pubblica. Da un lato, i difensori della libertà d’espressione, indipendentemente dal contenuto dell’espressione stessa. Dall’altro, coloro che optano per una libertà limitata, votata alla moderazione e che non leda l’immagine e sensibilità altrui. Nonostante ciò, la prima denuncia è caduta proprio sulla figura della presidentessa. La signora Laura Boldrini è stata denunciata dal coordinatore dei Popolari per l’Italia della provincia di Frosinone, Niki Dragonetti.
Boldrini: Denunce a chi mi insulta online; ma ingiuria è depenalizzata?
Laura Boldrini denunciata: va contro l’art.1 della Costituzione per un tweet
Come anticipato, la Boldrini è accusata di violare l’Articolo 1 della Costituzione e di privilegiare gli immigrati agli italiani. A presentare un dettagliato esposto in Procura a Cassino, in provincia di Frosinone, è stato il coordinatore provinciale dei Popolari per l’Italia, Niki Dragonetti (imprenditore). Un esposto lungo dodici pagine, dove si argomenta il tentativo di istigare a violare la Costituzione. Il pomo della discordia nasce da un tweet della presidente:
Europa, resistenza a cedere quote sovranità. Ma traguardo va raggiunto o prevarranno disgregazione e populismo
Le ragioni della denuncia verso Laura Boldrini
Il testo presentato da Dragonetti presso la procura di Cassino assicura che vi sia stata una violazione penalmente sanzionabile. Nello specifico inficerebbe l’integrità e la sovranità dello Stato italiano.
“La cessione di sovranità dell’Italia in favore dell’Europa rappresenta indiscutibilmente la fine dell’Italia quale nazione libera ed indipendente. Ciò è esattamente quello che accadrebbe in caso di occupazione militare del paese. Laddove la cessione della sovranità avviene oltre i limiti del dettato Costituzionale; anche se in assenza di violenza, ricorre la piena punibilità dell’ex articolo 243 del codice penale: atto ostile”.
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