Rinnovo contratto statali: sconti fiscali in manovra? La situazione
Rinnovo contratto statali: sconti fiscali in manovra? La situazione.
Il governo è al lavoro per trovare le risorse necessarie per far fronte al rinnovo contratto statali. Sotto l’aspetto economico, infatti, mancano ancora le coperture necessarie per garantire a tutti l’aumento degli stipendi. Dalla Manovra 2016 e dalla Legge di Bilancio 2017, finora, sono stati stanziati 1,2 miliardi di euro. A questi si aggiungeranno poco meno di 2 miliardi, reperiti dai bilanci di Regioni e Comuni. E che dovrebbero finanziare prevalentemente il comparto Sanità. Pertanto mancano ancora tra gli 1,5 e gli 1,6 miliardi di euro per arrivare alla cifra tonda di 5 miliardi di euro. E garantire a tutti gli attesi aumenti. Tra le ultime notizie in merito, si parla anche di sconti fiscali per i dipendenti degli uffici pubblici.
Rinnovo contratto statali: sconti fiscali in manovra?
Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Public Policy, il dipartimento della Funzione Pubblica sta prendendo in esame la possibilità di introdurre sconti fiscali in manovra. Al settore pubblico, potrebbe quindi approdare lo stesso meccanismo del settore privato. Vale a dire “il premio di produttività soggetto a un’aliquota agevolata e convertibile in benefit”. Tale premio potrebbe essere versato in busta paga oppure mutato in beneficio aziendale. Rimborso del trasporto pubblico, contributo per la pensione integrativa, mensa aziendale, voucher per baby sitter, agevolazione per assistenza familiari.
Anche sotto questo aspetto, le principali sigle sindacali non si fidano troppo. E si interrogano sulle risorse. Saranno disponibili a garantire anche i premi produttività? Se le risorse per garantire a tutti gli aumenti salariali e il non sacrificio del bonus 80 euro devono ancora essere reperite, come finanziare tali benefit? L’ipotesi è ancora in discussione e presto dovremo avere notizie ufficiali a riguardo.
Rinnovo contratto statali: il punto della situazione
Il rinnovo contratto statali è a un punto cruciale del suo sviluppo. Si attendono settimane di duro lavoro per far quadrare i conti. E per rispettare le promesse fatte lo scorso novembre. Promesse che il ministro Madia ha dichiarato di riuscire a mantenere. E per quanto riguarda il contratto, il ministro Fedeli aveva parlato di una chiusura entro metà dicembre. Questo servirebbe a far scattare gli incrementi salariali a partire da gennaio 2018. Al momento attuale, però, bisognerà aspettare la nuova Manovra di Bilancio. Qui saranno elencate le risorse da stanziare sul fronte contratto statali. Priorità l’avranno i dipendenti che in questi anni di blocco contrattuale hanno avuto gli stipendi più bassi. Mentre per quelli che hanno avuto retribuzioni più alte, si cercherà di non toccare il bonus Renzi. Il sacrificio di quest’ultimo andrebbe a vanificare i tanto attesi aumenti.
Tra le ultime notizie riguardanti il lavoro pubblico, si torna a parlare anche di smart working. Un’idea nata dal governo Renzi e proseguita dal governo Gentiloni. Con smart working non si intende “telelavoro”, bensì “un’organizzazione diversa che non conta solo le ore effettuate e il luogo fisico e si avvale di nuovi strumenti”, come smartphone e tablet. Il progetto è finalizzato a una migliore conciliazione dei tempi di vita e lavoro. E si rivolge soprattutto a tutte le persone che hanno figli e che devono conciliare lavoro e vita privata.
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