Rinnovo contratto statali e scuola: aumento stipendio, Anief in protesta
Rinnovo contratto statali e scuola: aumento stipendio, Anief in protesta.
Le ultime novità inserite nel Def prima della Legge di Bilancio hanno fatto tirare un sospiro di sollievo a molti. Ma sul fronte rinnovo contratto statali e scuola c’è ancora chi non ci sta. Nel mondo scuola, il sindacato Anief giudica gli aumenti troppo bassi. Con un contratto bloccato da 8 anni, gli incrementi salariali avrebbero dovuto essere maggiori. E anche per quanto riguarda le buone notizie, non è tutto rose e fiori. Sindacati e governo non sono d’accordo ancora su diversi punti, come ha sottolineato il presidente dell’Aran, Sergio Gasparrini.
Rinnovo contratto statali e scuola: duro comunicato Anief
L’Anief e altre categorie sindacali nel mondo scuola non sono contente. L’aumento medio di 85 euro lordi è considerato ancora troppo basso. Per voce del suo presidente Marcello Pacifico, l’Anief rincara la dose di protesta. “Siamo molto al di sotto rispetto ai 12 miliardi che servivano per adeguare le buste paga dei lavoratori statali, ferme ormai da più di otto anni. Sia all’inflazione, cresciuta nel frattempo di oltre il 14, sia a quelle che vengono percepite da colleghi che svolgono le stesse mansioni in altri comparti professionali”.
Pacifico non nega aspettative più alte rispetto a quelle che si concretizzeranno nella realtà. “Dal momento in cui il contratto è sbloccato, ovvero da più di 2 anni, la cifra doveva provvedere agli aumenti. E a riallineare l’inflazione all’aumento del costo della vita intercorso tra il 2008 e il 2015. Quindi, al 5%. Non si tratta di spiccioli, ma di oltre 100 euro a dipendente. A cui va aggiunta una cifra simile per gli aumenti effettivi”.
Rinnovo contratto statali: parla Gasparrini (Aran)
La protesta del mondo scuola non smorza gli entusiasmi governativi. In occasione di un convegno organizzato dal sindacato Snals-Confsal sul tema, il sottosegretario all’istruzione Vito De Filippo ha voluto rassicurare tutti. Parlando di segnali positivi sulle risorse per assicurare sia l’aumento medio di 85 euro lordi, sia l’intoccabilità del bonus Renzi da 80 euro. Questo per via delle nuove risorse trovate dal Ministero dell’Economia. Risorse che compariranno nella prossima manovra e che aggiungono agli 1,2 miliardi già stanziati, altri 1,65 miliardi di euro.
Sul rinnovo contratto statali ha parlato anche il segretario generale del sindacato, Elvira Serafini. Anche lei, in linea con Pacifico, ha parlato di “inaccettabile proposta” riguardo gli aumenti di 85 euro. Rincarando la dose sugli scatti d’anzianità, “a oggi, l’unica forma di avanzamento retributivo”.
Sempre durante il convegno ha parlato anche il presidente dell’Aran, Sergio Gasparrini. Per quest’ultimo, sul rinnovo contratto statali e sulle trattative governo-sindacati, il bicchiere è ancora mezzo vuoto, come riferisce Il Messaggero. Sul tavolo di discussione tre aspetti delicati: la destinazione dell’aumento di 85 euro (retribuzione fissa, per i sindacati; quota destinata alla produttività, per il governo). Il secondo punto chiave è il bonus Renzi da 80 euro, su cui però De Filippo ha tentato di rassicurare le parti interessate. Il terzo nodo da sciogliere riguarda invece la ripartizione delle competenze tra la legge e il contratto.
Rinnovo contratto statali: Camusso sul Def
Anche la segretaria nazionale della Cgil Susanna Camusso ha parlato a proposito del Def e delle recenti novità. In occasione della festa del sindacato a La Spezia, il commento della Camusso è stato abbastanza positivo. “Si tratta di una buona notizia. Tuttavia vorrei ricordare che si tratta del mantenimento di un accordo già sottoscritto. Non siamo di fronte a una novità”. E ancora: “Dalla risposta che ha dato il Presidente del Consiglio, pare ci sia un’idea che di risorse per il lavoro ce ne siano molto poche. Mentre invece c’è il bisogno di risposte per quanto riguarda investimenti, creazione occupazionale e stabilità”.
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