Pensioni notizie oggi: pensione anticipata e Fornero, 6 miliardi non spesi
Pensioni notizie oggi: pensione anticipata e Fornero, 6 miliardi non spesi
In questi giorni la tensione tra governo e sindacati è alta. Le pensioni sono il problema più discusso dalle parti che torneranno a vedersi tra qualche giorno. L’Uil ha diffuso un documento economico che riassume tutti i fondi non spesi dopo la Legge Fornero. Il risultato è che circa 6 miliardi potrebbero essere immessi in Legge di Bilancio per la pensione anticipata e la flessibilità in uscita. Lo studio arriva come replica al Governo che ha deciso di aumentare solo 500 milioni di euro in bilancio alla previdenza.
Pensioni notizie oggi: Proietti sulla Fornero
Il segretario confederale dell’Uil Domenico Proietti comunica che le risorse richieste dai sindacati ci sono. Dopo i molti risparmi generati dalla Legge Fornero il “Governo non ha alcun alibi” dichiara. L’analisi del sindacato comprende le seguenti categorie: lavori usuranti, fondo lavoro di cura, salvaguardie per esodati e finanziamento di Opzione Donna. Quindi il segretario fa sapere che l’Uil chiede il recupero immediato dei soldi per mettere in pratica la fase 2.
Pensioni notizie oggi: pensione anticipata, 6 miliardi pronti
Per quanto riguarda il fondo dei lavori usuranti dal 2009 a oggi il risparmio è stato pari a 1 miliardo 997 milioni di euro. Fino al 2014 i soldi sono stati usati in modo parziale, mentre tra il 2014 e il 2016 sono stati destinati ad altre voci del bilancio. Altra questione spinosa è il lavoro di cura che dal 2010 al 2017 è stato finanziato per un totale di 3 miliardi rimasti praticamente inutilizzati. Infatti il fondo non è mai stato effettivamente avviato, quindi le risorse stanziate dovrebbero essere ancora li.
Pensioni notizie oggi: esodati e Opzione Donna
Anche le categorie dei lavoratori esodati e l’Opzione donna fanno parte dell’elenco. Nello specifico senza calcolare l’ottava salvaguardia è possibile stimare circa 645 milioni di euro che non sono serviti alla pensione anticipata. L’Opzione donna è stata introdotta dal 2016 e nel primo biennio è utile per circa 25 mila lavoratrici. Inoltre è già previsto che eventuali risorse inutilizzate devono confluire in misure con simili scopi. Resta da capire se il Governo prenderà in considerazione la richiesta o procederà per la sua strada.
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