Rinnovo contratto statali: scuola in mobilitazione, le richieste
Rinnovo contratto statali: scuola in mobilitazione, le richieste.
C’è ancora agitazione quando si parla di rinnovo contratto statali. E il mondo scuola è quello più in mobilitazione. I sindacati del comparto scolastico chiedono infatti un rinnovo vero, così come l’aumento. Quest’ultimo, considerato da più parti poco dignitoso per il ruolo professionale e se equiparato con quello dei colleghi europei, è messo sotto accusa. E c’è ancora il timore che i soldi (seppur pochi) non bastino neppure per tutti. Da Anief ad Assemblea Nazionale Autoconvocata, il rinnovo del contratto corre sul filo della protesta. E avanzano invece le richieste, che spesso il silenzio rispedisce al mittente.
Rinnovo contratto statali e scuola: le richieste dei sindacati
Le richieste di Assemblea Autoconvocata sono più o meno le stesse di Anief. C’è dunque accordo comune tra i sindacati che difendono i diritti dei lavoratori del comparto scolastico. Ma anche la risposta da parte del governo sembra essere lo stesso. Ogni giorno si parla di risorse limitate, di priorità – che sono altre rispetto a quelle del contratto – e di mantenimento dell’impegno siglato lo scorso novembre. Più si avvicina la data della nuova manovra di bilancio, più si registra il timore che quanto promesso non venga rispettato.
“I lavoratori chiedono aumenti uguali per tutti senza differenze di alcun tipo. La conferma degli scatti legati alla sola anzianità – e non ad altri meccanismi come la produttività – e il rilancio della qualità delle condizioni id lavoro. Senza aggravi di aumenti sull’orario di lavoro”. Queste le richieste dei sindacati, a cui si aggiunge anche “l’eliminazione delle numerose incombenze burocratiche generate da anni di riforme”. Ma c’è ancora un altro nodo che pesa sul mondo scuola: le condizioni di contratto dei precari. Per le quali viene richiesta una parificazione e contratti a tempo determinato.
Rinnovo contratto statali: le proteste dell’Anief
Già nei giorni scorsi il sindacato Anief si era fatto sentire per voce del suo presidente, Marcello Pacifico. Le sue richieste non si allontanavano di certo da quelle sopra descritte. In primis gli stipendi: il cui aumento dovrebbe garantire un conguaglio adeguato alle proprie prestazioni. Ma soprattutto ai bisogni del vivere quotidiano. Con “il costo della vita che ha superato quelle delle buste paga” l’equazione appare lapalissiana.
Pacifico ha anche difeso i diritti dei lavoratori, chiedendo a gran voce rispetto per la dignità professionale di un ruolo fin troppo bistrattato. E reso “povero” da anni di blocco contrattuale. Tant’è che i tanto attesi aumenti potrebbero non bastare. Visto che finora è stato trovato poco meno di un terzo di quello di cui c’è veramente bisogno. Per Pacifico, servirebbero “almeno 12 miliardi di euro”, infatti, per regolare le storture. E garantire a tutto il personale scolastico “aumenti di stipendio dignitosi”.
Le richieste di Anief, però, si scontrano con la dura realtà. Padoan non ha fatto altro che ribadire negli ultimi giorni che le risorse sono limitate. E che i maggiori investimenti si attueranno per l’occupazione giovanile e gli investimenti. Con un pensiero alle misure per la lotta alla povertà. Ed ecco che l’autunno, cominciando dal fronte scuola, comincia a infuocarsi.
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